POLARIS FESTIVAL 2017 – Freezy, crazy dancin’

lacostiera
Tempo di lettura: 4' min
18 December 2017
Festival
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POLARIS FESTIVAL: A MAGICAL PLACE IN VERBIER

DAY #0 – WARM UP

 

Verbier è un piccolo paese di montagna a 1500 metri d’altitudine. Le casette di legno e i pini sono già addobbati per il Natale, e sulle strade ha già attaccato un sottile strato di neve. Non siamo sicuri di trovarci nel posto giusto: uno sguardo alla line up, uno sguardo alla mappa, uno sguardo ai dintorni. Seguiamo il navigatore e ci portiamo alla stazione dello skilift dove, sempre più increduli, varchiamo la soglia di una casina di legno e ritiriamo i nostri pass. Davanti ai nostri occhi le Chalet D’Adrien, una baita con terrazzo dove un incredibile Gerd Janson con occhiali da sole sta suonando per un pubblico che si scatena in mezzo alla neve. Sono le due del pomeriggio, splende il sole, la temperatura è di meno 5. Siamo decisamente nel posto giusto.

Giovedì 7 dicembre è il giorno: il POLARIS FESTIVAL ha finalmente inizio, e al suo day zero sfodera già  delle cartucce non indifferenti. Terminato il preparty allo chalet d’Adrien, ci spostiamo a Le Rouge, un locale in legno arroccato sulla pendenza della montagna: al piano superiore mansardato, ci accoglie un sorprendente groove in sapore di disco by Mandrax, seguito dai pezzi old school di Alan Braxe. L’atmosfera è frizzante, clubbers in maglione di lana grossa e scarpe dopo sci saltano e si scatenano, tutto promette bene per questa prima giornata.

Ci spostiamo alle 21 presso i due locali Le Farinet e L’Etoile, due mini clubs che per l’occasione ospitano Lalou, uno spumeggiante Gerd Janson, Oscar Conwat, Ajele e Bill Brewster.

Siamo davvero stupiti e quasi increduli: ci lasciamo trasportare in questo angolo di mondo dove per tre giorni siamo invitati a lasciare la routine quotidiana ed immergerci totalmente nella musica in un contesto davvero magico.

Che la prima giornata di POLARIS abbia inizio.

EN:

Verbier is a small mountain village at 1500 meters above sea level. The wooden houses and pines are already decorated for Christmas, and on the streets there is already a small layer of snow. We are not sure to find ourselves in the right place: a look at the line up, a look at the map, a look at the surroundings. The navigator takes us to the ski lift station where, more and more incredulous, we cross the threshold of a small wooden house and pick up our passes. In front of us the Chalet D’Adrien, a cabin with a terrace where an incredible Gerd Janson with sunglasses is playing for a mob that dance in the snow. It’s two o’clock pm, the sun is shining, the temperature is minus 5 degrees. We are definitely in the right place.

Thursday, December 7th is the day: the POLARIS FESTIVAL has finally begun, and at its # Day0 already shows off some tasty things. After the preparty at the Chalet d’ Adrien, we move to Le Rouge, a wooden room perched on the slope of the mountain: on the upstairs attic, welcomes us the surprising groovy-disco sound by Mandrax, followed by by the old school pieces of Alan Braxe . The atmosphere is sparkling, clubbers in thick woolen sweater and shoes after ski jump and go wild…all promises well for this first day.

At 9pm we move to Le Farinet and L’Etoile, two mini clubs that tonight hosts Lalou, a sparkling Gerd Janson, Oscar Conwat, Ajele and Bill Brewster.

We are really amazed and almost incredulous: we let ourselves be transported to this corner of the world where for three days we are invited to leave the daily routine and immerge ourselves totally in the music in a truly magical context.

That the first day of POLARIS begins.

day zero

day 1 -2-3

Le Mouton Noire: una baita allestita per l’occasione, completamente trasparente, a 2200 metri di altezza.

E’ mezzogiorno quando saliamo sulla cabinovia, più sale la quota, più sale l’emozione. In fila a mezzogiorno centinaia di clubbers si apprestano a tagliare il nastro di quella che si prospetta essere un’esperienza più unica che rara.

Dietro la consolle, un Bas Ibellini in splendida forma: ci stupisce e ci carica con un set potente, con note funkeggianti con deliziosi ‘fancy footworks’. Forse il nostro preferito di questa edizione. A seguire è Seth Troxler e si entra nel vivo della festa: è ancora chiaro, Seth accende la dancefloor sfoderando “Paris Hilton” di MU e il classico “Glamourama” di Photek all’apice di un set memorabile e davvero divertente.

A seguire Butch che prepara la pista per un Luciano che gioca in casa: ormai resident del festival torna nella sua amata Verbier e porta con sè tutta l’energia di chi intende portare la dancefloor alle stelle. L’apice del sabato è toccato dalla performance più attesa del festival: sembra di essere a Chicago quando appaiono sul palco Harry Leard & Mr White, che ci avvolgono con una performance coinvolgente e indimenticabile. Con I grandi classici e nuovi remix regalano un momento di musica di altissima qualità e il sorriso permanente a tutta la platea.

Dopo le undici I party continuano e c’è l’imbarazzo della scelta: In paese POLARIS è in tutti I locali, e si rende necessaria la scelta. Seguiamo Idriss D e Kenny Dope a l’Etoile, e la scelta non ci delude: l’atmosfera è davvero magica, la musica di livello fino alle 4.00 del mattino.

Il terzo giorno ci svegliamo letteralmente sommersi dalla neve: la festa a Le Mouton Noire è sospesa, Nina Kravitz suona giù in paese: nonostante questo inconveniente, il clima di festa continua e ci ritroviamo ancora tutti insieme per un ultimo ballo in dancefloor. Insomma, se non avete ancora preparato lo zaino con scarpe da neve, maglioni e tanta voglia di ottima musica…vi consigliamo di farlo al piu presto!

POLARIS non è solo un festival ma una vera e propria esperienza a 360°, che sicuramente non perderemo il prossimo anno.

 

 

day 2

 

 

day 3

 

 

pics by: Costantino Bedin Photographer
words by: Camilla Finco

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