PATHFINDER: Preview MUTAFORMA w/ Ivision – VII Circle – Answer Code Request

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
3 May 2017
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Pathfinder

Dopo aver fatto fumare le suole a suon di balli, la settimana và via via concludendosi.
E come ben saprete, tra un ponte e l’altro le occasioni per divertirsi non mancano.
Dopo del buon vino (di facilissima reperibilità fra le vie del centro), ci dirigiamo verso l’inizio di un nuovo week end lungo, ancora all’insegna della techno.
Abbiamo già parlato di Pathfinder, notando la sua elasticità propositiva grazie ad una selezione di artisti degna dei grandi club delle capitali europee.
Ame, Marcellus Pittman e Volcov sono fra i più recenti e facenti parte del “parco dj” house.

Monoloc e Answer Code Request hanno invece fronteggiato il pubblico sfoderando tutto il loro carisma attraverso selezioni cupe, ricche di atmosfere malinconiche e misteriose, volte a far emergere le spietate ritmiche lente e ossessive caratterizzate da bassi “bagnati”.

Gonfi.

Forti contrapposizioni che sicuramente non fanno male ad una città di medie dimensioni come Modena, soprattutto se agli artisti dell’ultima stagione si aggiunge un background pluriennale composto da: Jimpster, Mind Against, Tom Trago, Zip, Levon Vincent, Somne, Gerd Janson, Loeffler, Jus-ed, Delano Smith e bla bla bla…
Questo é Pathfinder.
E nel tentativo di allargare la propria visuale verso uno scenario dall’orizzonte più ampio e che si affacci ulteriormente alle porte della città (uscendo dal confine che il club in quanto struttura impone), ci si può imbattere in situazioni come questa, dove l’emergente VII Circle, il metodico Answer Code Request e il duo resident Ivision dispensano pillole introduttive per quello che sarà il festival Mutaforma.

Su Mutaforma potete trovare tutte le info qui mentre credo sia giusto spendere due parole su quanto vissuto la scorsa notte.

Il locale ha un potenziale infinito se considerata la sua storia e le geometrie architettoniche.
Stretto. Lungo. Tetto alto.

In zona losca.

Proprio come piace a noi.
E’ il luogo giusto per socializzare con i toni caldi e avvolgenti di Andrea Vallisneri aka VII Circle.
Subito dopo il set apri danze del duo composto da Francesco Cisena e Cristian Bendetto, gli Ivision cedono lo scettro ad un set lineare, ragionato e coerente con il contesto e il posto occupato nella timetable dal dj e producer uscito su Stem Records prima, sull’altrettanto giovane Venom Records successivamente.
Le influenze deep e rock sperimentali vengono facilmente a galla, anche dove i potenti sub vanno a rimettere in riga il gruppo sotto cassa sulla sinistra (che ora alla cassa gli è piombato dentro).
Non ballare risulta complesso e il groove tira verso il centro pista, quasi come fosse una forza gravitazionale.
E allora terminiamo di opporre resistenza e andiamo proprio lì, dove possiamo goderci a pieno il crescendo equilibrato di questo set.
In pochi minuti ci confronteremo con un artista particolarmente illuminante agli occhi del pubblico.
Un pò per la sua relativamente fresca relazione con il circuito techno (pensate che a breve sarà il 6° compleanno della sua prima apparizione sugli scaffali di Hard wax).

Un pò invece, per la dote di riuscire a far combaciare in maniera estremamente personale e privatissima i suoni agli albori di questo genere, insieme a quelli più innovativi ed evocativi dello spirito malinconico rubato alla Detroit più profonda.

Patrick Graser è già un personaggio iconico in Germania (come nel mondo).
Ricercatore in fase produttiva del suono analogico per eccellenza, come marchio indelebile del suo continuo fluttuare a cavallo fra i più accattivanti settori dell’elettronica dark di Berlino.

Abile viaggiatore nel tempo e nello spazio, dove si esibisce più volte nella mirabolante impresa di mixare la vecchia scuola tedesca monotona e da “marcia su Roma”, con ciò che la Answer Code Request Records ha sfornato.
Parte del suo set è infatti reso unico dall’utilizzo di più tracce del producer stesso, o quantomeno di artisti membri delle label per cui ha inciso parte dei suoi successi.
Uno stile impeccabile.
Su supporto rigido e digitale (anche se lui non vorrebbe quest’ultimo).
Fra un salto da Ostgut ton e una piroetta da MDR (Marcell Dettman Records), si vola inesorabilmente verso la fine di un altra bella serata in cui l’alcolismo non ha avuto la meglio.

Non ce n’è stato bisogno.
Di solito è un buon segnale.
Noi siamo già pronti alla prova del 9 con Function e Jeremy Underground: gli headliner di Mutaforma festival a partire dal 12 di Maggio.

E voi?

words by Sergio Creep

pics by Francesca Tubolino

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