Machweo – Musica da Festa

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
11 April 2016
Review 4 U

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È un omaggio a un periodo della musica da club che non ho mai vissuto”; questo è l’incipit della press page dell’album “Musica da Festa”, l’ultimo lavoro di Machweo.
Classe 1992, nasce e cresce in provincia. Si sposta poi a Bologna ma continua a preferire la vita lontano dal caotico centro cittadino, dove la giornata, gli input e le informazioni scorrono ad un ritmo più lento.

Questo suo ultimo disco è uscito il 15 gennaio 2016 per Flying Kids Records e conta 12 tracce per una durata di circa 50 minuti.
Il primo brano che apre si intitola Stella. È un brano dalle melodie dolci e tranquille ed un ritmo deciso ma non invadente che, molto lentamente, diventa più ricco e più aggressivo fino alla metà quando ci si ritrova catapultati nel 1995. È il primo invito a lasciarsi e tuffarsi nel passato!
Il viaggio prosegue poi con Loonely pt.2: inizio grintoso, beat deciso e tagliente come un rasoio che si mischia ad una voce dal timbro metallico e freddo. Col passare dei minuti, sono 7, va in scena un’evoluzione ritmica molto marcata, decisa, con il continuo accompagnamento della voce in sottofondo.
Il settimo brano si chiama Pantalini. Il contrasto con i minuti precedenti è netto: il pezzo è delicatissimo. Una tastiera dal timido dolce è accompagnata da un synth che avvolge le note del piano creando un’atmosfera pacata e tranquilla. Una buona dose di cassa grintosa accompagna l’ascolto verso il finale, lanciandoci verso Taribo West, traccia numero 8: grintoso e fluente per tutti i 6 minuti e mezzo. L’influenza della disco anni 90 è assolutamente presente e nemmeno troppo velata nei synth metallici e dalla cassa che non molla un solo secondo! Mentre lo ascolto saltello e ballo come un bimbo!
L’ultimo pezzo, o meglio, la ciliegina sulla torta si intitola Perdere (ft. Costanza delle Rose). Un omaggio alla migliore italo dance. È un brano azzeccatissimo. La voce di Costanza ed i suoi “I wanna..” si fondono con un beat dolce ed un synth melodico che non potrebbero essere amalgamati in un modo migliore!

Concludo consigliandovi quest’album. È scorrevole e piacevole da ascoltare ma il motivo vero è un altro. La provincia di cui si parlava all’inizio, come afferma lo stesso Machweo, ha contribuito a creare una visione distorta di quello che era il mondo dei club degli anni 90. Anche io sono nato e cresciuto in provincia, ed anche io ho passato tutta la mia adolescenza ascoltando le storie di quei personaggi un po’ strani che, al bar del paese, raccontavano le storie dei club torinesi o del ben più famoso Ultimo Impero. Nel bene o nel male, la provincia, ti segna ma riesce ancora ad essere attuale, come in questo caso, quando si fonde con le più moderne influenze dell’elettronica creando un disco dal sapore un po’ nostalgico ma assolutamente giusto per ogni situazione!

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1) Stella
2) Aula 7
3) Loonely pt. 2
4) Aula 24
5) Bimbofesta
6) Chiosco
7) Pantalini
8) Taribo West
9) Zamboni
10) Locomotiva
11) Piazza Rossini
12) Perdere

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