LOST IN A MOMENT @ PARIS 2015

polpetta
Tempo di lettura: 4' min
23 September 2015
Review 4 U

Domenica 13 settembre 2015, il cielo è grigio sopra Parigi, molto grigio, ma non è oggi il giorno per essere meteoropatici perché oggi è il giorno del Lost in a moment Paris; dopotutto, “non esiste buono o cattivo tempo, ma esiste buon o cattivo equipaggimento”, quindi mantellina “antistupro” in sacca e via che si va.

Come ben noto ai più, il Lost in a moment ( acronomizzato in LIAM) è un party proposto dalla label Innervisions  caratterizzato dalla scelta di location atipiche:  ci si ritrova quindi a ballare in isole abbandonate, vecchie prigioni, monasteri, parchi sul lago e castelli, il tutto per creare una sinergia quasi mistica tra pubblico, sound e ambiente. Sarà appunto un castello medievale la meta del LIAM di Parigi.
Château de Vincennes si trova nel quartiere di Vincennes, a est di Parigi, appena fuori dal centro storico, di fianco al capolinea della linea metropolitana M1, quindi raggiungibile comodamente. Costruzione imponente e robusta, la sua torre raggiunge i 50m, un profondo fossato circonda tutto il complesso e l’entrata è raggiungibile dopo aver percorso un piccolo ponte; mi dirigo quindi in fila sul ponticello, speranzoso che il grigio non si trasformi in pioggia…Non faccio neanche in tempo a finire il pensiero che è già ora di coprirsi adeguatamente.

Sono le 14:30, la fila incomincia a scorrere rapidamente, doppio check-in con metaldetector, perquisizioni di zaini e borse, chiusura del braccialetto (che probabilmente non toglierò mai più) e sono dentro. Il party è allestito nel giardino interno del castello e si presenta come una grande piazza quadrata che potrebbe contenere 10mila persone molto ; zona ristoro e primo bar sulla sinistra, bagni e secondo bar sulla destra, pista da ballo e terzo bar sul lato di fronte, inoltre è possibile prendere in prestito delle sedie-sdraio per rilassarsi un po’ in mezzo al prato in vista delle 9 ore di party che seguiranno.

In consolle c’è Sandrino, dj e producer tedesco di casa Innervisions, spesso accompagnato nelle sue produzioni da Frankey; la pista non è ancora affollata, decido quindi di sfruttare l’occasione per cambiare il contante con i token e noto con stupore che il bar non somministra superalcoolici, ma solo birra, Bellini, vin rosè e analcolici. Torno quindi in pista con la mia bella pinta in mano per godermi il puro sound Innervisions  proposto da Sandrino che, a mio modestissimo giudizio, scalda l’ambiente nel modo più opportuno, infatti sembra quasi che stia presentando e riassumendo quello che avverrà nelle ore successive alle sue: suoni oscuri, melodie cupe, passaggi  veloci tra puro ballo e puro ascolto che fanno correre velocemente il tempo e non so ancora come, fanno uscire il sole.

Dopo il dj tedesco è il turno di Culoe De Song, nativo del Sud Africa che propone suoni più tribali ma comunque vicini alla causa Innervisions. Non avevo mai avuto il piacere di ascoltare dal vivo un suo dj-set, ma posso assicurare che ne è valsa la pena: il pubblico era in visibilio. Culoe riesce a mescolare il suo sound tribale a tracce più soft e cantate in stile Moby, una marmellata sublime per le orecchie. Riesco a catturare qualche traccia proposta, tra cui Massive Attack – Unfinished Sympathy

e Osunlade – Dionne

.

In chisura non poteva mancare la sua traccia marchiata Innervisions, suonata e strasuonata anche dagli altri dj dell’etichetta in altre occasioni, ovvero Y.O.U.D. , pezzo che definirlo una bomba non basta: un cavallo da battaglia che ci aspettava ma che comunque non poteva mancare.

Il cielo è definitivamente terso e limpido, neanche a farlo apposta proprio in quel momento di apice di splendore sale in cattedra Âme, rappresentato dal dj-set di Kristian Beyer. Un Âme in gran forma che si dimostra devoto alla causa (il party è organizzato in gran parte da lui e da Dixon),  sfodera vecchie e nuove perle, tutte sulla stessa linea creando un dj-set coerente ma per niente banale. Per fortuna qualcuno è riuscito a immortalare la scena più eclatante documentando quella che sarà una delle prossime (si spera preso) tracce in uscita su Innervisions.

Cala il sole e avanzano le tenebre, il momento adatto per David August che da prova delle sue skills proponendo l’unico live della serata. Ritmo molto più lento dei DJ che lo hanno precedento. Cupissimo, tanto da tirare fuori i sentimenti più tristi dall’animo. Il basso, che segue la melodia, è anch’esso lento ma potentissimo e ben definito, aiutato dall’ottimo sound-system funktion one. Il buio, i fari rossi ed il sound con i suoi sprazzi di musica che ricorda la classica, aiutano a tenere l’atmosfera oscura per tutta l’ora del live e il pubblico sembra apprezzare visto che è ormai ora di cena e in pochi scelgono di abbandonare la pista.
L’ora di David August scorre veloce per lasciar spazio all’ultimo ospite, forse il più atteso dalla massa: Dixon.

Dixon parte sulla stessa onda di Âme, proponendo un sound simile e ballabilissimo, ma secondo me, mancava di qualcosa; sembrava un po’ tutto scontato e a momenti anche noioso: pochi vocal e poche sfumature di generi diversi, insomma non c’era molto “stile Dixon” in quello che stava proponendo Dixon. Ma poi all’improvviso, come se mi stesse leggendo nel pensiero, incominciano a orecchiarsi delle “dixonate” degne di tale nome e l’ultima ora mi fa tornare il sorriso e la voglia di non tornare mai più casa.
Chiusura con Hayden James – Something About You (Charles Webster Club Mix) , scritta “Lost in a moment” proiettata sul palazzo del castello, fumo scaricato sulla mani alzate della folla e finisce così questo LIAM pazzesco.

 

 

WORDS BY FRANCESCO BENINCASA

 

 

Ehi, hai mai sentito parlare di Patreon?
Dal momento che sei qui, perché non contribuire?

Patreon è un sistema di micro-donanzioni ricorrenti con il quale supportare economicamente Polpetta e permetterci di continuare ad offrirti contenuti favolosi.

Diventare membro di Patreon è facilissimo!

Contribuisci ora

Partecipa alla conversazione!