Le tracce di Giacomo Costa @ CUBO [update 1.7]

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
15 April 2014
Art

A Bologna si è appena conclusa la mostra Traces di Giacomo Costa. L’artista fiorentino realizza enigmatici, surreali e inquietanti paesaggi, un mix geniale tra fotografia, architettura e fantascienza, resi magici dalla sua personalissima tecnica di pittura digitale.

Il trittico di 9 metri, esposto all’interno del nuovissimo spazio CUBO, è stato creato dall’artista appositamente per l’evento Art City Night, in occasione di Arte Fiera 2014.

Le opere rivelano paesaggi naturali arricchiti da elementi architettonici, che a prima vista possono sembrare barriere artificiali o rovine di una qualche costruzione ormai andata distrutta. Guardandole attentamente però, ci si accorge che ogni singolo elemento è in realtà una lettera dell’alfabeto e che l’insieme forma una frase.
Per chi non conosca già la citazione, è praticamente impossibile riuscire a capirne il significato, poiché le lettere sono state create per essere lette solo ed esclusivamente dall’alto!

Giacomo Costa, nella sua trilogia della rivoluzione, traduce in tutte le lingue del mondo il celeberrimo motto della rivoluzione francese liberté, égalité, fraternité.
Questo scenario quasi apocalittico ci suggerisce che l’umanità, ormai conscia del tragico destino a cui andrà incontro, cerchi di lasciare ai futuri visitatori del nostro pianeta, una specie di testamento concettuale dell’umanità, formato appunto dalle tre parole fondamento dei diritti dell’uomo.

Queste Tracce sono un ultimo gesto che l’uomo vuole lasciare, in nome di tutta l’evoluzione compiuta nei millenni della sua storia; o sono forse semplicemente un rimpianto per non essere riuscito a fare di questo principio, il cardine dei propri fondamenti etici, evitando così la propria autodistruzione?! Forse entrambi.

L’angoscia e la disperazione degli scenari magmatici e la nostalgia evocata dalle parole inserite in questo disastroso paesaggio, stridono con l’armonia e la serenità evocata dal cielo azzurro; l’immobilità delle nuvole si contrappone al caos della terra sottostante, creando un bellissimo colpo d’occhio, che ci percuote per il suo aspetto, oltre che per il significato intrinseco.

Questa installazione è paragonabile ad una donna perfetta: bella fuori e profonda spiritualmente. Amatela!

Cristina


INFO:

CUBO Centro Unipol Bologna
http://www.cubounipol.it

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