Vuoi entrare al BERGHAIN al 100% ? Inizia ad allenarti!

luca-vitale
Tempo di lettura: 2' min
2 June 2016
Il Giovedì di Vith
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Ci mancava solo questa, un simulatore per riuscire ad entrare al Berghain

Dopo questa penso di averle viste tutte. Lo sapete, il Berghain non ha bisogno di troppe presentazioni. Conoscete bene anche la door policy che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Talvolta (nel mio caso, sempre) dopo ore e ore di fila si viene mestamente rimbalzati da una specie di selector (basato su criteri assolutamente sconosciuti e indefiniti) che nell’arco di qualche secondo attraverso un rapido sguardo e qualche domanda (rigorosamente in tedesco) decide il destino della tua serata. Il più famoso, Sven Marquardt, è una sorta di figura mitologica, colui che ha l’onere (e l’onore) di mantenere l’ecosistema del prestigioso club berlinese equilibrato. Rude, severo, irremovibile: non si può controbattere in alcun modo alle sue volontà.

I rimbalzi non essendo specificatamente legati a un qualche motivo, hanno creato una sorta di psicosi nei clubbers desiderosi di vivere una notte indimenticabile, e sono nate vere e proprie teorie su come e cosa fare durante la fila e davanti al grande Sven alle fatidiche “domande di ingresso” al fine di ricevere l’agognato si.

Ho letto di tutto: dal mostrare di essere omosessuali al vestirsi completamente di nero, oppure dividersi in gruppi di 2-3 persone nel caso di compagnia numerosa o di costellarsi di donzelle nel caso di gruppi di soli burberi ometti.

A quanto pare c’è chi ha deciso di porsi come Bibbia in tal senso, e in grande stile oserei dire: un sito web avveniristico fatto per coloro che vogliono allenare la loro “entry-style”.

berghain-trainer

La simulazione (che potrete trovare qui, purtroppo non funziona con smartphone ed è necessario utilizzare Chrome come browser http://berghaintrainer.com) viene fatta utilizzando il microfono e la videocamera del tuo PC o laptop, ed utilizza la realtà virtuale proprio come se fossi ad Ostbahnhof, su quella strada scoscesa e sterrata che tanti di noi abbiamo percorso, inutilmente.

Arrivati davanti al door selector, vengono poste alcune domande: “Quanti anni hai?” “Quanti siete?” “Hai preso droghe stasera?” “E’ la tua prima volta qui?” “Chi suona stasera?” e altre, perfettamente fedeli alla realtà berlinese non solo del Berghain, ma di tutti gli altri clubs della città.

Durante le risposte il simulatore utilizzerà il riconoscimento facciale per carpire ogni espressione che può far trasparire insicurezze, se siamo felici, tristi, arrabbiati… E il sistema valuterà se respingerti o meno con un laconico “no” o ancora meglio, “not today”.

Fighissimo.

Eppure ci ho messo 20 volte a farmi dire di si e ho visto minate per un momento le mie credibilità di clubber, ma proprio nel momento in cui realizzavo che, in fondo, si tratta solo di un gioco, automaticamente ho dedotto di quanto il fascino del Berghain giochi anche su questa esclusività.

E guardate fino a che punto…

Ci vediamo in pista!

 

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