Bentornati al Giovedi di Vith ! Un mese di vacanza che mi è servito per riordinare le idee, per prepararmi al
meglio per i prossimi episodi! Per ripartire col piede giusto, ho deciso di stravolgere il solito format, invitando
una dei miei soldati scelti a raccontare in prima persona uno dei festival più chiacchierati del momento: DGTL
, a Barcellona, organizzato per la prima volta quest’anno cavalcando l’onda del successo delle edizioni
olandesi. Francesca è la nostra artista odierna, una vera e propria pioniera ormai delle mie avventure
nonché una grande appassionata del movimento elettronico più angusto e complesso, come Nicolas Jaar,
non proprio noccioline.
Buona lettura, il Giovedi di Vith FEATURINGS !
HAPPINESS IN DGTL: IN PRIMA VISIONE A BARCELLONA
Chi avrebbe mai pensato che un classico soggiorno catalano di mezza estate tra cinque amiche in perfetto
stile “mare&selfies” avrebbe trovato il proprio culmine in un parco “digitale” allestito di tutto punto per
uno scenario musicale a dir poco FUTURISTICO.
Prima di partire, spinta dalla voglia di scoprire nuovi orizzonti musicali, su consiglio del mio cantastorie Vith
sono volata sul sito del DGTL per acquistare i biglietti. Eravamo già elettrizzate: a quanto diceva Vith la
storia olandese di questo festival è stata in 3 anni talmente gloriosa da riuscire ad esportare il marchio in
una città già formata e musicalmente educata come Barcellona e che sarebbe stato un evento cardine di
tutta la stagione; sarebbe stato un bel guaio perderselo!!!
Il FESTIVAL: era suddiviso in due giornate e si è svolto al Parc de Forum, avveniristico complesso che si
affaccia sul Mar Mediterraneo.
Avevamo in programma di fare solo il day 1, causa aereo di ritorno il giorno dopo, pertanto non avevamo
molta scelta; nonostante questo gli artisti presenti erano nomi mondiali come Maceo Plex, Henrik Schwarz
,Ame dj, Ben Klock, Agoria, George Fitzgerald, Joseph Capriati e tanti altri a me sconosciuti.
L’e-mail di richiamo qualche giorno prima da parte dell’organizzazione ci forniva dalle più disparate
informazioni a una dettagliata piantina della location. Questa mossa inusuale ha scaturito in me una certa
curiosità adrenalinica: avevo proprio capito che non stavo andando a fare due mossette al RAZZMATAZZ!!!
Nel primo pomeriggio Arrivate in prossimità, dopo un interminabile rampa che faceva salire in noi
l’entusiasmo, finalmente approdiamo davanti a questo strambo deposito di cointeiner che tutto dava da
pensare forchè a una pista da ballo. Scannerizzati i ticket veniamo dotate di una PULSERA elettronica che
fungeva da credito per l’acquisto di cibo&bevande, il che in termini tecnici è significato ZERO FILA per
scontrini e per ordinare: ASSOLUTAMENTE INCREDIBILE per un evento di questa portata!
Notiamo davanti a noi il BIG TREE, la prima cellula di DGTL da dove parte l’experience di tutti i partecipanti:
un vero e proprio albero metallico sul quale erano indicate le direzioni dei vari stage
A conferma della visione futuristica dell’evento erano presenti veri e propri “modellini giganti” di animali
sui quali potevi trovare un attimo di ludicità come se fossi tornato al parco giochi: salivi, azionavi i pedali, e
il gioco era fatto!!!
Eravamo in un festival o in un luna park??!! Ma mentre riscoprivamo il nostro essere bambina l’ambiente
degli stage intorno a noi era da Mille e una notte.
Gli stage che ci circondavano erano avvolgenti e maestosi: Il MAIN STAGE (DIGITAL) è stato il primo che
abbiamo notato, a mio parere abbastanza classico. Mentre il PHONO era posizionato sotto l’ombra di una
miriade di pannelli solari che campeggiavano sulla costa come un immenso monumento. Infine L’ultimo, lo
STEREO, la cui musica era combinata a giocolieri improvvisati che rendevano lo spettacolo ancora più
gustoso.
Ma parliamo del nostro argomento preferito: il SOUND! Dopo il giro panoramico nel quale abbiamo
assaggiato vari tipi di musica, dalla techno più classica o più moderna e lenta fino ad arrivare a
contaminazioni più elettroniche, rimaniamo nel main stage in ascolto del Francese Agoria, che con il suo
cavallo di battaglia “Scala” ha dato il la a un dj set movimentato ma allo stesso tempo tecnico. La techno
italiana di Joseph Capriati non ci ha entusiasmato perció abbiamo deciso di testate i servizi del festival;
erano presenti 3 diversi banchi nel quale la scelta era davvero ardua, dal riso, agli spaghetti indiani al
classico sandwich che erano pura energia per il proseguo della giornata.
Tra i servizi forniti, dettaglio non da trascurare, c’erano tantissimi bagni che offrivano ogni tipo di comodità
e pulizia, sinceramente credo che certe caratteristiche non siano così comuni tra i nostri eventi del genere.
Al di là dei benefici tangibili ciò che mi ha colpito di più è stata l’ARMONIA DELLE PERSONE INTORNO A ME,
bastava passeggiare per incontrare volti di fidanzatini felici, gruppi di amici in festa, ragazzi e ragazze
vogliosi di andare a divertirsi, ADDIRITTURA ci è capitato di essere incitate a mostrare ancora più enfasi di
quella che già non stavamo mostrando nei nostri matti balletti!
Insomma, un
esperienza da poter vivere in totale libertà, senza alcun canone prestabilito e senza alcuna possibilità di
assistere a situazioni sgradevoli purtroppo comuni nel nostro scenario della movida notturna. Questa
fratellanza in una pista da ballo tra persone di nazionalità, età e storie diverse è la più bella risposta a tutte
quelle cose che con la Musica non c’entrano niente.
Sulle note del live di Henrik Schwarz che ci ha completamente INCANTATO con alcuni classici come “From
the inside”, “Kuar” e altri remix di sua produzione: i riflettori si sono totalmente riversati su di lui, la pista
era una vera e propria bolgia di corpi che si muovevano a un ritmo forsennato tra cui la felicità regnava
sovrana, davvero EMOZIONANTE.
Lasciamo il festival e vedere le facce raggianti delle mie amiche, che non tutte hanno la passione per questa
tipologia di eventi musicali, ha suscitato in me una soddisfazione unica e credo che questo sia il vero
MESSAGGIO che si prepone di trasmettere questo festival, un concentrato di SENSAZIONI&DIVERTIMENTO
che lascia il segno. Questa è una vittoria nel segno della MUSICA !
Words by Francesca Tubolino
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