Glastonbury non è solo musica ma un’esperienza che cambia la vita!

cecilia
Tempo di lettura: 3' min
9 July 2014
Festival, Review 4 U

Dopo ben 8 mesi di preparativi ci siamo Glastonbury! L’ emozione è alle stelle, stiamo per entrare in uno dei più grandi e importanti festival d’ Europa! All’ ingresso ci dicono che la capienza è di 250.000 persone, anche se in realtà il festival nei suoi lunghi anni di esistenza ne ha ospitati non più di 180.000… rimane comunque un bel mucchio di gente.

Glastonbury Festival

Facciamo un attimo un passo indietro per i meno esperti: il festival si tiene nel Somerset, Inghilterra. Nasce come evento hippie nei primi anni ’70, a quei tempi ospitava poche migliaia di spettatori. Col passare degli anni ha visto ingrandirsi considerevolmente, sopratutto dagli anni ’80 in poi. Michael Evans, proprietario del caseificio Worthy Farm dove si svolge il festival e che possiede il principale controllo dell’ evento ha fatto svariate donazioni ad organizzazioni benefiche quali Oxfam e Water Aid, che partecipano anche esse all’organizzazione e svolgimento del festival, offrendo servizi e volontariato. In tutti questi anni il Glastounbury ha ospitato artisti dal calibro di David Bowie, Oasis, The Cure, Muse, Queen of Stoneage, Radioheah, R.E.M, Rolling Stones e tantissimi altri…

Dopo aver affrontato quasi 4 ore di viaggio eccoci qui all’ ingresso, effettivamente la prima cosa che noto sono le dimensioni della location. Camminiamo per quasi mezz’ ora ed arriviamo all’ ingresso dell’ area campeggio. L’ enorme spazio terreno del Worthy Farm ha a disposizione una grossa vallata dove si svolge il festival e vengono montate le decine e decine di stage e aree, mentre attorno ci sono diverse colline che vengono dedicate ai campeggiatori. Saliamo la collina e troviamo un spazio per montare la nostra tenda. Gli eventi principali si svolgono durante tutto il fine settimana, ma per avere la garanzia di un posto e’ raccomandabile arrivare al massimo il giovedì, questo garantisce almeno la possibilità di scelta in spazi più consoni al campeggio. Detto ciò, ci sono migliaia di persone che decidono, o per disperazione o per semplice “comodità”, di campeggiare ai lati del festival, spazi dove c’è l’affluenza più alta, fango e una puzza maleodorante dei bagni (penso che non ci sia bisogno di spiegare quale possa essere lo stato dei bagni di un festival di quella capienza che va avanti per 5 giorni!!!). Dalla nostra tenda godiamo di un panorama incredibile, riusciamo a vedere tutta la vallata e le colline intorno, si intravede addirittura il Worthy Farm! Ma veniamo al festival; il nostro programma giornaliero prevede di alzarsi tardi, molto tardi, passare da uno stage all’altro tutto il pomeriggio e a fine giornata riversarsi nelle aree notturne, dove si poteva andare avanti fino alle 6 del mattino. Lo stage principale è la Piramide, lì si svolgono i “Main Acts” del festival, da non sottovalutare pero tutti gli altri, in particolar modo “Other Stage” che era quello più vicino al nostro campeggio. Durante la notte si passava la maggior parte del tempo allo Shangrilla, un’ area affollata piena di bar e locali notturni di ogni genere.

Le performance che mi hanno piu colpito sono state decisamente quelle di Rober Plant, ex cantante dei Led Zeppelin, che negli anni ha portato avanti diversi suoi progetti con musicisti di alto calibro. I Metallica che pur non essendo una band che seguo, mi hanno davvero stupito per l’ energia che hanno trasmesso agli spettatori. Jack White, ex cantante e chitarrista degli White Stripes, che ora ha una band tutta sua con tanto di musicista teremin (se non sapete cosa e’ un teremin vi consiglio di fare una ricerca su interenet…spettacolo!). Domenica sera chiudo in bellezza con il concerto per me piu atteso, i Massive Attack! Un viaggio di un’ ora e mezza durante il quale chiudevo gli occhi e mi lasciavo trascinare da questo vortice profondo, mollegiavo il bacino, alzavo le mani al cielo e ringraziavo Dio di non essermi fatto convincere ad ascoltare i Kasabian (con tutto rispetto eh!). Soffermandoci un attimo alla musica elettronica, come già detto al Glastonbury si può godere di tutto e quindi ovviamente non potevano mancare i tantissimi dj sets, ma anche live act (Four Tet, James Blake, Mogwai etc). In ogni caso non erano di certo le performance principali del festival. Però vorrei soffermarmi su un’esperienza che mi ha molto colpito. E sto parlando del Despacio, un nuovo concetto portato avanti dagli ormai storici 2MANYDJS e James Murphy, cantante degli LCD Soundsystem. Vi consiglio di fare una piccolo ricerca e capire bene di cosa sto parlando, ma in pratica i tre geni hanno pensato di creare questo progetto musicale, basato sulla loro collezione decennale di vinili, ideando un loro soundsystem artigianale, dato che James Murphy già ha esperienza di progettazione di questo tipo. Il risultalto? Beh, participate di persona e giudicate voi!

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Concludo dicendo che il Glastounbury non e’ solo musica, e’ un’ esperienza che va vissuta almeno una volta nella vita. Mi ha fatto riscoprire il vero festival inglese, nessun litigio, nessuna rissa, soltanto tanti visi felici e gente che è lì per divertirsi. Se pianificate di essere in Inghilterra l’estate prossima, vi consiglio vivamente di andarci!

Angelo

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