GENIUS LOCI ( Spirit of Place) @ Palazzo Franchetti, Venice • 7 Giugno – 23 Novembre 2014

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
21 August 2014
Art

E poi succede che è lunedì,

e che finalmente non lavori, in più splende il sole e decidi: ti ritrovi alla stazione di “Frara” con un biglietto in mano direzione Venezia.

Missione : Biennale.

Arrivi a Venezia …cammini fino all’Arsenale e scopri che sei un vero BAGGIANO:

CLOSED

Ti fermi un’istante , ti dai del rincoglionito e poi pensi cosa fare..

vaghi tra una viuzza e un ponte senza meta  e poi ti illumini: bhe ci sarà qualche mostra aperta, Iphone alla mano e parte la ricerca.

Finalmente ho una missione : Genius Loci, Palazzo Franchetti.

10 € e si parte per la visita:

il titolo è tratto dal “genius loci”, parola latina  per descrivere la particolare essenza o spirito di un luogo. Per un’opera d’arte che vuole raggiungere questo status, potrebbe evocare l’atmosfera del paesaggio, come nelle opere di Richard Long realizzate con argilla prelevata da un argine.

Al contrario, i contatori LED interconnessi e circuiti di installazione di Tatsuo Miyajima rispecchiano le nostre anime in rete sempre più digitalizzate. Opere pubbliche d’arte possono anche ricordare le strutture civili e architettoniche che si trovano in città: vetro e acciaio i padiglioni di Dan Graham, che ricordano tanto i grattacieli e camere di sorveglianza a circuito chiuso, coinvolgendo le persone che possono passarci vicino o attraverso. Le colorate passerelle e gli interventi a strisce di Daniel Buren ci invitano ad entrare a questa mostra senza esitazione alcuna. L’occhio verrà sicuramente catturato dalla pila monumentale di biciclette in acciaio inox siamesi di Ai Weiwei che salendo dal giardino si affaccia sul famoso ponte dell’Accademia di Venezia .

 Le sculture maestose in vetro e alluminio da Shirazeh Houshiary sono oggetti che sembrano collegare la terra al cielo, mentre l’incisione simile ad una cicatrice di Santiago Sierra delle lettere SOS nel deserto del Sahara per il suo lavoro 2012 per protestare contro la saga in corso del campo profughi di Smara in Algeria , intitolatoWorld’s Largest Graffiti, suggerisce che l’arte pubblica può essere sia oggetto politico e allo stesso tempo anche ottenere lo status archeologico. L’importanza del vetro come materiale da costruzione in questa mostra è sottolineato da opere di Joana Vasconcelos, Tokujin Yoshioka e Koen Vanmechelen prodotti con la Berengo Studio, che ha invitato artisti contemporanei ad impegnarsi con il vetro nel suo studio sulla vicina isola di Murano per oltre 20 anni .

Per dimostrare come prevalentemente le opere in mostra sono in relazione con quelle che ritroviamo  nella sfera pubblica, verremo catapultati in una stanza laboratorio in cui ritroveremo un sondaggio che esprime il coinvolgimento di Lisson Gallery e dei suoi artisti in commissioni di arte pubblica:

progettato dal London-studio di architettura Carmody Groarke, questa installazione dinamica presenterà la documentazione – incorporando modelli dell’artista, disegni, film e fotografie in una struttura espositiva di nuova costruzione – che interessa molti grandi progetti esterni. Queste vanno dalla commissione monumentale di Julian Opie per una passeggiata lungo il fiume a Calgary e famosi Cloud Gate di Kapoor per il nuovo Millennium Park di Chicago, di cornicioni in terracotta sensibile di Richard Deacon al Piccadilly di Londra e l’uso di Spencer Finch di 700 vetri colorati  per la High Line a New York.

Questo è quanto..

il mio consiglio è quello di andarvela a vedere : pane per gli occhi .

E poi Venessia è sempre Venessia.

C

Ph. Cecilia Secchieri

Ehi, hai mai sentito parlare di Patreon?
Dal momento che sei qui, perché non contribuire?

Patreon è un sistema di micro-donanzioni ricorrenti con il quale supportare economicamente Polpetta e permetterci di continuare ad offrirti contenuti favolosi.

Diventare membro di Patreon è facilissimo!

Contribuisci ora

Partecipa alla conversazione!