“Il museo del suono e della canzone, un’identità sonora patrimonio della musica” presentato ieri in conferenza stampa è un regalo a Lucio Dalla che il 4 marzo avrebbe compiuto 76 anni
È il 4 marzo 2019, siamo in via Bocca di Lupo, nel cuore di Bologna, all’interno dello studio B della Fonoprint, invitati ad ascoltare aneddoti sul passato di questo luogo così importante per la musica prodotta in Emilia e non solo, e a conoscere il progetto di museo esperienziale, da oggi fruibile grazie ad alcuni bandi promossi da Comune di Bologna e Regione Emilia-Romagna mirati a incentivare la produzione musicale e valorizzarne i contenuti.
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Siamo seduti attorno a un enorme mixer, dietro al vetro una sala di registrazione che alcuni musicisti assidui frequentatori hanno definito gli Abbey Road italiani. A iniziare la presentazione della responsabile del progetto museale Paola Cevenini e l’Amministratore di Fonoprint Giacomo Golferi e, dopo qualche breve convenevole, si entra subito negli aneddoti raccontati tra un ascolto in altissima definizione e l’altro: brani iconici della musica leggera italiana, prodotti in questi studi e campioni di incassi, da godersi in ogni singolo suono.
A tenere banco per più di un’ora, raccontando gli incontri e le canzoni nate tra queste mura insonorizzate, il leader degli Stadio, Gaetano Curreri, insieme a Celso Valli, arrangiatore e produttore discografico e Maurizio Biancani, sound engineer e futura guida del museo. Così abbiamo imparato che alla Fonoprint nel 1977 è nato “Jenny/Silvia”, brano d’esordio di Vasco Rossi, sempre qui ha preso forma, grazie a un’idea di Lucio Dalla, “Chiedi chi erano i Beatles”, il primo successo degli Stadio. E poi Luca Carboni, Pino Daniele, Paolo Conte, Guccini, la Mannoia e Ivan Graziani tra coloro che hanno inciso in questa sala all’ombra delle Due Torri…
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Oggi Fonoprint continua ad essere un punto di riferimento per i musicisti italiani e internazionali, grazie alla strumentazione di altissima qualità e alla presenza di grandi professionisti – Sono recentemente passati dagli studi Elisa e Calcutta, Husky loops ed Ex-Otago.
Non solo, d’ora in poi sarà anche un luogo aperto a tutti coloro che vorranno conoscere questo mondo: l’esperienza museale prevederà l’apertura di Fonoprint a visite guidate delle sale e degli studi, ad ascolti multitraccia in alta definizione e visite accompagnate da artisti e tecnici esperti. Saranno promossi masterclass, workshop aziendali, presentazioni di opere e attività a carattere didattico per le scuole. Come funzionerà? Per ora sono previste due visite guidate per 35 persone ciascuna il 10 marzo e il 18 maggio, forse un po’ poco per poterlo chiamare museo e per poterlo inserire tra le mete imperdibili del nuovo turismo alternativo su cui tanto sta puntando la città di Bologna. Ma aspettiamo fiduciosi e teniamo d’occhio i la pagina Facebook in caso di novità in arrivo.
Elena Bertelli
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