Devotion – Schiari

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
9 May 2017
Review 4 U

Esce su Sublunar la trilogia edita da Schiari e Dagdrom, “Devotion”.
Il lavoro è diviso in tre parti, composte ciascune da 3 tracce. La scrittura e la stesura dei brani è opera di Schiari mentre Dagdrom indossa la veste del produttore.
La sopracitata label, Sublunar, è l’anello di congiunzione del lavoro di questi due artisti. Schiari, alias di Sciahriar Tavakoli, è un DJ e produttore, metà del progetto UNKNOT, e cofondatore, assieme Dagdrom della Sublunar records.
Dagdrom, Francesco Baldi all’anagrafe, è un DJ e label manager della Sublunar. DJ resident del party LATTEX PLUS
Il sound di questa etichetta è incentrato su una techno profonda ed ipnotica. La label rappresenta direttamente la concezione di techno dei fondatori.
Parlando di concezione di techno, in questo caso parliamo certamente di escursioni sperimentali. Si, perché in tutti i brani si spazia molto, sono diversi gli ambienti sonori che ci troviamo di fronte.

“Devotion Part 1” rappresenta a pieno l’inizio del viaggio, in quanto si entra immediatamente in una dimensione ora astratta, ora vivida e solida e così via. L’aria si fa densa e pesante con i tre brani del primo EP (“Anxiety, Illusion, Falter). Composti minuziosamente, con una struttura solida.

Il percorso continua con “Devotion Part 2”, dove si entra di fatto nella dimensione creata a puntino da Schiari: l’atmosfera si mantiene pesante, però in questo secondo lavoro sembra decisamente più inquietante. Il flusso acustico continuo di “Shelter” viene successivamente rarefatto da un brano costruito su un modello decisamente diverso, “Contortion”. Infine questa seconda parte del lavoro si chiude con “Lineage”. Una traccia che ci porta dritti dritti in uno stato di incertezza pesante, in un’atmosfera nebbiosa, alquanto.

“Devotion Part 3” contiene a mio avviso i lavori migliori. Inizialmente il ritmo pare veloce e calzante con “Anathema” e “Prostration” le quali viaggiano su frequenze ritmiche ben delineate condite da accordi solidi. Il tutto ci porta a “Critical Devotion” chiusura del cerchio: verrebbe da dire che con questo disco si risale in superfice. È letteralmente una salita, una salita di suoni, di sirene, una scalinata come suggerisce la cover art di questo terzo EP.

Un giusto equilibrio tra suoni compressi e bassi incalzanti. Tutte e tre gli EP sono usciti in vinile nel mese di aprile, mentre in digitale sono disponibili esattamente dal 26 aprile.

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