Oltre a essere il primo Festival a ripartire in Italia
il 18, 19 e 20 giugno, il 18, 19 e 20 giugno, con il suo programma, ROBOT Festival / Borders, ci insegna che anche restare all’interno dei limiti che ci sono imposti può essere un esercizio divertente, dai risvolti inaspettati.
Vi abbiamo già parlato della line up, ricca e così varia, pur essendo interamente italiana, capace di accontentare sia i palati più fini, sia i curiosi che magari hanno avuto un approccio più recente con l’elettronica. A pochi giorni dall’inizio del festival che si terrà a DumBO, lo spazio della rigenerazione urbana a Bologna, vogliamo dedicare un focus su due aspetti che per noi rendono speciale questa edizione.
Il programma diurno
Il primo elemento di distinzione di questa edizione è il programma diurno, fatto di performance ed esplorazioni nei mondi delle arti (in puro stile ROBOT) ma anche di tanti incontri pensati per entrare in contatto e approfondire alcuni aspetti legati al mestiere dellə musicistə e dellə produttorə: appuntamenti che nel loro insieme prendono il nome di ROBOT Learn.
Se volete mettervi alla prova con la produzione, ad esempio, ci sono due cose da non perdere:
Il workshop Live coding e musica algoritmica cura di Umanesimo Artificiale, pensato per fornire ai partecipanti una panoramica degli strumenti e delle possibilità creative del live coding e imparare a utilizzare il software Sonic Pi per implementare tecniche e strategie compositive con l’obiettivo di realizzare una performance musicale tramite la programmazione.
Il talk su Musica elettronica e composizione, con Carolaina Losa – manager e ambasciatrice italiana di Resident Advisor -, che per l’occasione dialogherà con la producer Katatonic Silentio, curato da Shesaid.so Italy, la rete globale di donne che lavorano nell’industria musicale che supporta e incoraggia la collaborazione, la creatività e i valori positivi.
L’attenzione per l’inclusività
Proprio a partire da collaborazioni come quella con Shesaid.so Italy si misura il livello di attenzione che ha posto ROBOT Festival nel voler essere inclusivo e dare spazio a una pluralità di generi, così da rappresentare e raccontare, ad esempio, il ruolo occupato dalle donne in un mondo, quello della musica elettronica e dell’industria musicale in generale, in cui da sempre il genere maschile ricopre ruoli predominanti, è meglio retribuito e ha maggiori opportunità di successo.
Insomma, ROBOT12 ci piace perché contribuisce a colmare il gender gap di cui tanto si parla e che viviamo quotidianamente in tantissimi ambiti, compreso quello culturale.
L’elenco di buoni esempi, che si possono estrapolare dal programma è lungo, ma proviamoci, è un esercizio utile, per dimostrare che essere inclusivi è possibile e per nulla complicato e, soprattutto, per appuntarvi alcuni appuntamenti imperdibili di ROBOT12:
Sisters with transistors è un documentario realizzato dalla regista Lisa Rovner che porta alla luce la storia mai raccontata, quella delle pioniere della musica elettronica – Clara Rockmore, Daphne Oram, Bebe Barron, Delia Derbyshire, Maryanne Amacher, Pauline Oliveros, Wendy Carlos, Eliane Radigue, Suzanne Ciani e Laurie Spiegel -compositrici straordinarie che hanno abbracciato le macchine e le loro tecnologie liberatorie per trasformare completamente il modo in cui produciamo e ascoltiamo la musica oggi. Sarà proiettato domenica 20 giugno nell’ambito del programma ROBOT Arts.
ROBOT Kids invece, è un programma di due laboratori per bambinз e ragazzз volto a sviluppare l’approccio e la conoscenza delle tecnologie digitali in chiave artistica. Un’iniziativa importante, non solo per avvicinare lз ragazzз al mondo della musica e dell’arte, ma anche per i genitori: affinché sempre più persone con figli non debbano rinunciare a eventi culturali, che danno spazio agli interessi di tutta la famiglia.
Se invece siete Artistз e avete bisogno di un supporto in più per destreggiarvi nel mondo del diritto d’autore e delle regole da osservare quando si produce o si suona dal vivo, allora non perdete e iscrivetevi alla masterclass Suonare dal vivo, tenuta, anche in questo caso, da una donna: l’avvocata Emanuela Teodora Russo di Note Legali: sabato 19 giugno, insieme a lei, si parlerà dunque di figure come le agenzie di booking, i promoter e di contrattualistica e di adempimenti previdenziali.
E poi c’è la musica, che a ROBOT12 verrà suonata e remixata anche da tante artiste – ma a queste scelte trasversali ai generi ROBOT ci ha abituatoз da tempo, basti pensare alla BOILER ROOM di Palazzo Re Enzo):
Adiel,
Carolaina Losa,
Carolina Martines,
Eva Geist,
Katatonic Silentio,
NicoNote, con Wang Inc. (Polpetta Mag l’ha incontrata a gennaio, puoi leggere qui l’intervista)
Caterina Barbieri (con il suo progetto Punctum, con Carlo Maria),
Simona Faraone,
Serena Dibiase
Tadleeh
Che ritroviamo, insieme ai loro colleghi, in questa playlist, da imparare a memoria, per prepararci a ROBOT12:
Buon ascolto e, sopratutto, buon ROBOT Festival a tuttз!
Ehi, hai mai sentito parlare di Patreon? Dal momento che sei qui, perché non contribuire?
Patreon è un sistema di micro-donanzioni ricorrenti con il quale supportare economicamente Polpetta e permetterci di continuare ad offrirti contenuti favolosi.
Partecipa alla conversazione!