Chiacchierando di arte e body painting con Mirco Campioni

polpetta
Tempo di lettura: 4' min
12 March 2014
Art

Un Artista (con l’A maiuscola) bolognese più che promettente. Scopriamo com’è nata la sua immensa passione ed il suo grande talento per la pittura, i tatuaggi ed il body painting.

Ciao Mirco! Quando è iniziata la tua passione per l’arte? 

Credo di averla sempre avuta. Disegno da quando ricordo!

Che cos’è l’arte per te?

E’ una forma d’espressione della propria creatività realizzata attraverso le mani.

Perché hai iniziato il tuo percorso?

Uscito dall’istituto d’arte sapevo di volere continuare in quell’ambito, non conoscendo però quale strada percorrere. Inizialmente mi sono iscritto all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ma mi sono serviti pochi mesi per capire che non era il luogo adatto a me. Così mi sono arrangiato e ho iniziato a dipingere seriamente e con passione, ho fatto di testa mia, è stato da quel momento che ho dato vita alla mia carriera. Ho avuto modo di collaborare con gallerie d’arte, mi sono trovato presto immerso e ho continuato.

1062071_10203380242089227_1384961432_n

In quali circostanze ti vengono le migliori idee?

Quando sono sotto pressione, quando sono in ritardo con una consegna.

Parlaci dei soggetti dei tuoi quadri e di quali tecniche usi.

Per la maggior parte dei miei dipinti la tecnica è olio su tela. I soggetti sono principalmente icone pop snaturate dal proprio contesto e inserite in un ambiente del tutto diverso. Sono legate al mondo del cinema, fumetti, etc…come Star Wars. Personaggi dotati di armatura e corazza, dalla cromatura metallica.

10002705_10203380241889222_840518031_n

Qual’è l’artista a cui ti ispiri? Il tuo/tuoi preferito/i?

L’artista a cui mi ispiro di più è Caravaggio. Amo i contrasti, i colori intensi. Nelle sue opere i soggetti vengono messi in risalto, sono lucenti in opposizione a sfondi bui e scuri che richiamano l’attenzione sui personaggi. Un artista preferito non ce l’ho, ne ho diversi: Dalì, Joel Rea, Terry Rodgers, Richard Estes, Marco Mazzoni, Jacques Louis David, Artemisia Gentileschi, William Adolphe Bouguereau…(per citarne alcuni).

Come sei passato dai dipinti ai tatuaggi?

Mentre mi facevo fare il mio primo tatuaggio ,sul braccio, mi sono chiesto: perché non posso fare anch’io la stessa cosa?

Il tatuaggio è adatto a tutti?

Se ti riferisci a qualsiasi persona che vuole averne uno sulla pelle, penso che questo dipenda da ciò che quel soggetto si senta o meno, anche se ultimamente è molto di moda. Parlando dal punto di vista di un’artista che vuole intraprendere questa carriera rispondo di no. E’ un discorso molto ampio e lungo da fare. Premesso che io non mi definisco un tatuatore, ritengo che in questi ultimi anni il mondo del tatuaggio sia cambiato moltissimo. Mentre prima chi faceva ciò poteva non sapere disegnare, bastava prendere un flash (immagine prestampata facilmente rintracciabile nelle riviste e nei cataloghi), ora invece è richiesta una competenza artistica. Per realizzare un bel tatuaggio non sono tutti adatti, quindi non tutti possono farlo. E’ diventato un grande business, ma non tutti sanno disegnare e molti che non sanno farlo dovrebbero smettere (ride).

10013672_10203380241929223_1732740445_n

Quali sono i tatuatori a cui ti ispiri? 

Voglio precisare che i tatuatori da cui prendo più ispirazione sono prima di tutto artisti a tutto tondo, come: Xoil, Nikko Hourtado, Niko Inko, Florian Karg, Ien Levin, Volko Merschky & Simone Pfaff (Buena Vista Tattoo Club).

Come ti definisci?

Se fossimo stati nel ‘700 sarei stato sicuramente un pittore. Prima dell’invenzione della fotografia i pittori facevano parte dell’arte manierista ed operavano quasi o sempre su commissione. Essa ha fatto sì che l’arte cambiasse e diventasse più contemporanea, dall’avanguardia in poi si può dire che tutto può essere definito arte. Io però mi sento ancora legato all’attività di una volta ed è per queste ragioni che non riesco a collocarmi in una categoria precisa. Sperimento, sono un artigiano. Provo a buttarmi su tutto ciò che si può creare con le mani, anche la scultura.

10008424_10203380241969224_2110709256_n

Parlaci del Body Painting e di come sei arrivato a sperimentare anche questa forma d’arte.

Nell’ultimo video della mia band ho deciso di interpretare un teschio. Semplicemente ho provato a dipingermi la faccia per essere ancora più credibile. Da quel momento, considerato il discreto risultato, mi sono domandato se potessi farlo anche sul corpo di altri. Così ho iniziato a dipingere una mia amica per gioco, ho notato che grazie alla bellezza del corpo femminile i miei soggetti sarebbero risultati ancora più realistici. Ho conosciuto fotografi, ho lavorato in alcune serate in qualche locale, ho eseguito una performance live in Arte Fiera quando c’è stata la notte bianca ed una durante la settimana della moda a Milano. Infine ho incontrato Giovanni Gori, fotografo bolognese, che ha immortalato un mio lavoro esponendolo poi, grazie ad un’intervista rilasciata ad un giornale, anche ad alcuni lettori.

10013138_10203380241849221_203257616_n

Hai mai esposto i tuoi quadri? 

Sì, ho fatto svariate collettive ed una personale per la C.30 art gallery. All’epoca si trovava a Bologna, ma ora si è trasferita ad Udine. Tutto ciò però non ha influito sulla mia collaborazione con essa che tengo ancora viva.

Come ti vedi in futuro?

Non lo so, ma sicuramente continuerò a lavorare nell’arte: tatuerò, dipingerò, realizzerò sculture…insomma, tutto ciò che si può fare con le mani!

Grazie del tuo tempo Mirco, a presto!

Federica Ziosi

Link Utili: www.mircocampioni.it/

 

 

 

 

Ehi, hai mai sentito parlare di Patreon?
Dal momento che sei qui, perché non contribuire?

Patreon è un sistema di micro-donanzioni ricorrenti con il quale supportare economicamente Polpetta e permetterci di continuare ad offrirti contenuti favolosi.

Diventare membro di Patreon è facilissimo!

Contribuisci ora

Partecipa alla conversazione!