Caribou e Floating Points riaprono la stagione delle danze bolognesi – Fine Fame#01

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
10 September 2014
Review 4 U

Eccola l’ occasione perfetta per rivedere gli amici dopo le vacanze e per dare inizio (finalmente) alla stagione autunnale, dicendo addio a quella lunga pausa estiva che costringe la maggior parte dei bolognesi a fuggire qua e là per scappare dalla calda, umida, noiosa estate in città. Eccolo lì il primo evento organizzato da Fine Fame, nuova serata che si propone di portare un po’ di musica “intelligente” in  città e lo fa al suo esordio con il live di Caribou con tanto di band, seguito dal dj set di Floating Points. Bè una proposta senza dubbio cool e molto allettante! Ma la vita è fatta anche di paradossi, quindi una volta arrivati al Parco Nord ci troviamo ad attraversare la folla della Festa dell’Unità, con i suoi fedelissimi che cantano al karaoke le stesse canzoni, anno dopo anno sempre quelle, fino allo sfinimento.

Ci dirigiamo verso la nostra techno-isola-felice per la nottata, nel grande capannone dell’Estragon. L’atmosfera è già bella calda, arriviamo giusto in tempo per assistere all’entrata in scena di Caribou e i suoi di bianco vestiti, che fa molto Clockwork Orange in versione più aderente però. Quando parte la musica, scatta immediatamente l’effetto ipnotico che quel tipo di musica suscita in me. Non resisto, sparisce tutto quanto intorno e vedi solo le luci e loro sul palco. Alternano musiche vecchie e nuove: prima la sempreverde “Sun”, poi la nostra emozione estiva più grande “Can’t Do Without You”. E’ convincente Caribou molto, passano tratti di doppia batteria da brividi e poi scusate se è poco, ha la tastiera personalizzata. A qualcuno viene addirittura l’occhietto lucido. Chiude il live e lascia spazio alla consolle che ospiterà quel geniaccio della genetica molecolare di Floating Points. Qualcuno si allontana prima del tempo, già soddisfatto dal concertone. Noi non ne abbiamo abbastanza, no.

Attacca con della techno potente. Mi piace come si muove Floating Points, è proprio un super nerd, ma con la musica ci sa fare. Dalla folla si ricevono feedback contrastanti: c’è chi è entusiasta, ma anche chi si annoia. La parte finale del set decisamente troppo house e poco ballabile ci fa scendere la carica e decidiamo di battere in ritirata. Attraversiamo nuovamente gli stand della Festa dell’Unità ormai deserti.

La festa è finita. Si torna a casa. Bentornata Bologna.

Words & Pics by B

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