Butch – Dope Ep.

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
24 September 2015
Review 4 U

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“I like to make people dance and have fun. I’m the captain of the spaceship and I’m driving it. People who came to the show get in the ship, and I take them on a trip”.
Questa è la frase che riassume al meglio la vita professionale di Bulent Gurler, meglio conosciuto come Butch. Dj e Producer tedesco, si avvicina al mondo della musica elettronica ascoltando le cassette delle prime serate techno, registrategli dal fratello.
La sua carriera continua poi senza sosta. Riesce a scalare in poco tempo le classifiche e si impone come uno dei migliori dj, grazie ad uno stile tutto particolare. Nel frattempo continua ad essere resident nella sua astronave preferita, il Watergate.
Per Play It Say It, l’etichetta fondata dall’americano Seth Troxler, esce con “Dope” un EP di due
brani, per una durata complessiva di circa 15 minuti.
La prima traccia che incontriamo si chiama “Dope”. Il beat alla base è molto pulito e morbido e ricorda il suono dei bongo. La fluidità del brano è pazzesca, anche quando alla base ritmica si aggiungono altre percussioni. Verso metà pezzo entrano dei toni vocali e dei rumori tipici delle isolette tropicali! La base dei bongo si smorza solo sul finale ed il suono lontano dei grilli ci
introduce nella seconda traccia, dal titolo “Praise The Lord”.
La situazione qua è tutte diversa e si sente dal primo secondo! Questa volta i suoni esotici sono abbandonati e si passa ad un ritmo
funky super incalzante. La musica soul influenza riff, toni vocali e base ritmica. La base in particolare è davvero pazzesca! Veloce, decisa ed incalzante. Per 8 minuti e mezzo ti sembra di essere nel mezzo di una partita di basket in un campetto di Harlem. Per restare a NY, il pezzo finisce con la frase “That boy is good.. mhh good and terrible” dal Principe Cerca Moglie con
Eddie Murphy.
In definitiva le tracce sono ben strutturate e definite sotto ogni aspetto tecnico. Sono piacevoli e
coinvolgenti da ascoltare. L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ spiazzato è la mancanza di fil
rouge nell’Ep, personalmente ho patito un po’ lo stacco brusco tra i ritmi esotici del primo pezzo e
quelli funk del secondo. Good. And terrible.

 

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