Al Louvre con Jeff Mills || 2 Febbraio 2014

cecilia
Tempo di lettura: 3' min
20 February 2014
Review 4 U

Anche al cinema ! Reduce dalla serata La Concrete in riva alla Senna, Domenica 2 Febbraio mi trovavo all’Auditorium del Museo Louvre di Parigi per l’anteprima mondiale di « Man From Tomorrow », un film sperimentale concepito e dedicato all’esperienza di Jeff Mills. Pioniere del turntablism, leggenda della musica techno mondiale e mia personale icona di stile. Originario della Mecca del genere, Detroit, Jeff Mills ha moltiplicato nel corso degli anni i suoi progetti nella sua duplice veste di DJ e produttore, influenzando musicalmente con sapienza diverse installazioni artistiche ed opere cinematografiche (basti pensare alla colonna sonora del « Metropolis » di Fritz Lang nel 2000). « Man From Tomorrow » é stato realizzato dalla cineasta francese Jacqueline Caux, ammiratrice del genere Made in Motor City. ed autentica fan del caro Jeff.

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                                Manifesto del Film “Man From T omorrow” © DR

Creazione di musica da film, di musiche coreografiche, collaborazioni con orchestre filarmoniche di mezzo pianeta e più di recente con un astronauta nipponico ! Ma quanti conigli ha nel suo cilindro questo giovane vecchio ragazzo !?! Jeff Mills arricchisce una volta ancora la sua opera musicale attraverso la collaborazione con Jacqueline Caux. « Man From Tomorrow » é un film sperimentale della durata di 45minuti, che conferma la potenza dalla musica del detroitiano, ben capace di valicare i confini della scena techno, che qualcuno vorrebbe delimitati dalle pareti di un club berlinese da visitare in pellegrinaggio. No Signor*, a Jeff ciò non basta e, francamente, come biasimarlo ? Seduto nella penombra, illuminato dalla luce dello schermo, il bianco ed il nero evocante le immagini ipnotiche del film, il suono e le immagini sono la medesima cosa, un tutt’uno perfettamente cristallizzato dalla fotografia del film. E’ l’immagine o il sound a condurre le danze ed a guidarci durante la proiezione?Arduo rispondere: in un trionfo di hangover da post- serata, la sola cosa che mi pare evidente é che in questo contesto l’immagine reinventa la musica. La macchina da presa alletta la mia retina a seguire la sagoma longilinea del protagonista di questa serata, che cammina come se percorresse una via dove é l’ombra a farla da padrona ; la medesima figura dopodiché attraversa una porta bianca lasciando quello schermo al quale ho la magica sensazione di appartenere ; il nostro entra in un’altra atmosfera parimenti dominata dalla luce soffusa e misteriosa, tale da rendere possibile al detrioitiano comparire e scomparire a suo piacimento per intervalli che sembrano lunghissimi. Ma che in realtà non lo sono affatto. La voce onnisciente di Jeff introduce la sua fisicità, che puntualmente ricompare sullo schermo quasi a tranquillizzare lo spettatore.

A questa sensazione confortante si sussegue il trambusto interiore derivante dall’immagine di uomini che, uno dietro l’altro, in una sfilata robotica degna di Metropolis, discendono una scalinata interminabile, con la voce di Mills che ci dona un’immagine della sua concezione di futuro dell’Umanità. Vagamente Pessimista. Una terra resa invivibile dai suoi stessi abitanti rende necessaria la corsa alla conquista di uno « spazio » necessario alla sopravvivenza. Riecheggiano riminiscenze storiche di guerre lampo e spazi vitali, tanto estranee al proposito del film quanto abbastanza forti da provocarmi un’orticaria preventiva. Mi tranquillizzo repentinamente, nel sapere dalla voce a me cara che l’Uomo sarà costretto a reinventare ulteriori strumenti ed altri metodi per non farsi dominare dalle proprie creazioni, dai propri artifizi. Non fa una grinza !

Allo stesso tempo, Jeff Mills ci invia alle ispirazioni cosmiche che hanno costituito il terreno fertile per le sue opere : « Cercavo di riprodurre il suono che solo un pianeta in fase di avvicinamento alla terra avrebbe potuto avere ». « Man From Tomorrow » ci trasmette il gusto di comprendere che la musica millsiana é il frutto di percezioni ed emozioni di un ragazzo che ama viaggiare con la mente, alla ricerca di paradisi sonori e visivi perduti ma da reinventare all’infinito, in modo da regalarli al suo pubblico, invitato speciale per un viaggio ipersensoriale. Jacqueline Caux, dal canto suo, ha realizzato svariate pellicole dedicate al movimento techno di Detroit tra cui « The Cycles of the Mental Machine » nel 2006 : condivide con Jeff Mills un forte interesse per l’Afro-futurismo, movimento afroamericano all’insegna della compenetrazione tra progresso aerospaziale, aspirazioni d’avanguardia ed estetica da Science- Fiction. In questa sua opera la regista insiste sull’aspetto futurista della musica techno, ribadendo qualora ce ne fosse bisogno che, a distanza di decenni dalla sua esplosione, questa musica riesce ancora ad adattarsi, senza compromessi di sorta ma con orgoglio e determinazione, al passare degli anni e delle mode, così come alle moderne pulsazioni umane. Una dolce reinvenzione, con Jeff Mills pronto ad indicarti la via, per un impeccabile e salutare stile Old School che non dimenticherà mai le origini ma non vuole essere schiavo del proprio passato.

Old School d’avanguardia, quoi.


« Man From Tomorrow » serà proiettato a Berlino il 19 Febbraio, alla Cineteca di Bologna in data 28 Febbraio, per poi continuare tra Londra, T okyo e, a inizi Maggio, gran ritorno in patria con la proiezione in occasione del Detroit Electronic Music Festival.

AndreaBonavita

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