Tu l’hai mai vista una Tempesta Sotterranea? Io si! @ CSO Pedro, Padova || 9 MAGGIO 2015

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
12 May 2015
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“Ciao mamma, io esco. Vado a Padova, c’è la Tempesta sotterranea. Ok, divertiti e mi raccomando: prendi l’ombrello. ”

Mi piacerebbe dire che si tratta di una gag per iniziare questo pezzo in maniera divertente, vorrei dire anche che la sua era una battuta venuta male, humor inglese o che so io. Ahimè non posso! Così, col mio ombrello in borsa me ne sono andata a Padova insieme alla mia fedele spalla e la sua amata macchina fotografica (compagne di mille avventure). Di Tempeste ne abbiamo viste tante, ci hanno fatto ballare, cantare a squarciagola, tornare a casa felici da far schifo. Ogni volta in una location diversa, ogni volta una serata strepitosa. (Per chi fosse sulla stessa lunghezza d’onda di mia madre sto parlando della Tempesta Dischi, non del fenomeno atmosferico) Ma cosa succede quando uno dei più famosi collettivi d’artisti d’Italia incontra la realtà del sottosuolo patavino? Un sogno, un pranzo galeotto ed ecco che nasce una collaborazione: La Tempesta Sotterranea. Ma facciamo un passo indietro: chi si cela nel sottosuolo padovano? Sette band, un gruppo di amici, ‘fratelli’ (come loro stessi si definiscono) con un imperativo comune: ridar vita al panorama musicale della loro città. Il mondo della musica é un po’ come la casa della strega di Hänsel e Gretel: magico, affascinate ma allo stesso tempo ha le sue regole, i suoi mostri. Tutti ne voglio far parte, tutti bramano quel pezzettino di zucchero. Ma non sempre in superficie tutto questo é possibile, così hanno deciso di strisciare dove non batte il sole e creare il loro mondo, con le loro regole. Senza limiti temporali, senza limiti di decibel e con la giusta selezione alcolica. Ed eccoci a sabato 9 maggio. La location é quella del C.s.o. Pedro, storico centro sociale della città con alle spalle 27 anni di storia. Le band in programma sono quattro, due rispettivamente per ogni collettivo-etichetta. A fare gli onori di casa sono i Blue Shoe Strings (Sotterranei). Il loro non é semplice blues, é qualcosa di travolgente. Un live impetuoso, che ti rapisce. In men che non si dica ti ha catturato, stai già bruciando all’inferno ma con la giusta colonna sonora. Un inizio col botto per quella che pare avere tutte le carte in regola per essere una serata coi fiocchi. Nel main stage stanno suonando gli Universal Sex Arena (Tempesta), non vorrei esser banale, non vorrei esser scontata ma mi sembra più che doveroso racchiudere quello che è stato il loro live in poche parole: una vera e propria bomba! Ognuno di noi ha la propria dimensione, un posto dove si sente a casa, il loro é decisamente il palco. La presenza scenica é contagiosa: rock, blues, punk saggiamente mescolate. Creativi ed esplosivi, la giusta colonna sonora per le vostre serate più focose. Solitamente gli eventi di questo genere, dove sono previste esibizioni di più gruppi, hanno una grande pecca: nello stesso momento ma in stage diversi suonano due band e ahimè si deve rinunciare a qualcuno. Non questo il caso! Le esibizioni sono saggiamente programmate per fare in modo che il pubblico possa spostarsi da uno stage all’altro gustandosi tutte le tonalità di questa oscura tempesta. Zompettiamo così nel secondo stage,ed eccoli lì i Gramlines. Recentemente conosciuti grazie al loro EP ‘Coyote’, lo so! Arrivo tardi! É quindi il loro primo live per me. Rimango piacevolmente colpita dal supporto della folla, letteralmente in visibilio. Tutti ballano, nessuno escluso. Incontro uno degli organizzatori della serata che con un sorriso a trentasei denti mi dice:”qui viene giù tutto!”, come dargli torto. La loro musica é influenzata del miglior Rock in circolazione, un gioiellino. Brani veloci ma allo stesso melodici, il giusto connubio tra ballad e l’atmosfera a stelle e strisce. Si vocifera che alla serata ci sia anche Roberta dei Verdena, un colpaccio. Siamo agli sgoccioli, sul palco principale sale Il Pan del Diavolo (Tempesta). Inutile negare che molti siano qui per loro, il duo palermitano é sempre una certezza. Dal vivo rendono al massimo. Parte ‘Vivere Fuggendo’ e con lei il coro del pubblico: partecipe e meraviglioso. Una ballata che tutti noi sentiamo anche un po’ nostra: “ma allora chi sta sbagliando cosa? Chi é la spina? Chi é la rosa?” Decidono di finire il concerto nel miglior modo possibile: tra il loro pubblico. Regalandoci ancora una volta attimi di buona musica dal sapore folk. La serata continua col dj set di Momo. Sottoterra si sta bene, si fa buona musica e ci si diverte! Una serata ben riuscita, un progetto che sicuramente farà strada! Un cinque alto per questi fioi!

WORDS BY NICOL FORMIGNANI
PICS BY CECILIA SECCHIERI

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