Nella città delle torri e nella provincia dove “si narra” sia nato il tortellino non siamo più nuovi, anzi.
Se venisse creato un calendario con le foto in primo piano dei partecipanti più assidui di Timeshift,
sicuramente non mancheremmo all’appello.
La forte appartenenza e il rispettoso senso di libertà che condividiamo qui è ormai un caposaldo
del nostro percorso di purificazione mensile.
Dove troppa ansia e il lavoro vanno a togliere, Bologna viene in supporto, colmando quel vuoto di
umanità ed imperfezione che rende la quotidianità scialba, incolore.
Il momento di cui andiamo a ripescare i dettagli in questo articolo non è altro che la fase
delicatissima di una “tenera creatura” (come direbbero gli amici del “sudde”) che potrebbe essere
destinata a vedere incrementare i consensi su larga scala, come anche a vederli defluire verso il
più totale decadimento.
Per capire quale sia l’indirizzo della stagione appena iniziata è necessario contestualizzarlo.
Ci troviamo al Kindergarten.
Non più allo Zona Roveri con il suo “Montarbo” dal suono caldo e “medioso”.
Impianto Void Acoustic Air Motion: rigoroso, preciso e leggermente scarso di bassi già a 6/7 metri
dalla prima fila, ma comunque dall’alto livello qualitativo sulle frequenze medie e alte.
Comunque tutto normale, il club è pieno quindi è ovvio che ci sia un forte assorbimento delle
vibrazioni da parte dei nostri tessuti (biologici e non).
Arriviamo maleducatamente verso la fine del set di Shkedul, il giovane Italiano con due mani come
tutti noi, ma 3 decks quasi perennemente a volume aperto.
Ormai lo conosciamo dato che non è nuovo nemmeno lui in casa Timeshift.
Sta Crescendo notevolmente anche grazie ad esperienze tipo quella di pochi mesi fa nel “ics
Factor della techno”: “new faces” è il nome del talent scout (passatemi il termine) sponsorizzato e
curato direttamente dal Tresor (uno dei club più affermati del Mondo), nei macabri ma
divertentissimi Lunedì Berlinesi.
Parlavamo di artisti non nuovi a TS, esattamente come Sunil Sharpe, questa volta con il suo
compagno d’avventura DeFeKT nel live presentato sotto il moniker di “carta stagnola” in inglese,
ovvero Tinfoil.
Prima di raggiungere l’astrattezza del live dei Tinfoil, passiamo attraverso un bellissimo tunnel
costruito da Wrong Assessment: milanese, cresciuto nella M_REC sotto le direttive del suo (e non
solo) mentore Max M; accresce le proprie conoscenze attraverso la missione del negozio di dischi
“Serendeepity” per il quale ha lavorato, gettando successivamente le basi per la sua carriera da dj
in un’altra importante realtà “made in Milan” come il Dude Club.
Discutendo con alcuni amici del circuito sentimmo parlare di lui già qualche anno addietro,
l’imprinting ci colpì allora come nell’esibizione di questa sera, con potenti bassi e tracce che in
prima battuta potrebbero sembrare quasi fredde poiché senza variazioni ed eccitanti cambi di
metriche o ritmiche, mentre le sue mani non sono mai ferme, con l’obbiettivo appunto di andare a
variare sempre qualcosa rispetto quanto proposto dal creatore di ogni singola traccia.
Insomma, ha una visione personalissima del genere techno ed è stato in grado di trasmetterla con
tutte le emozioni necessarie a rendere l’esibizione massiccia e ricca di estro nonostante la scelta di
rimanere Low profile, lontano dagli eccessi e dai glitch che saltuariamente estremizzano i nostri
ascolti.
I glitch assenti dal set dell’artista milanese rientrano tutti in pista quando quel demone di CNC
ricorda le sue origini.
Federico Collina si è espresso in un live che demarca una peculiarità rispetto le esibizioni sentite
fino ad ora.
Innanzitutto è stato multigenere, quindi senza il bisogno di focalizzarsi principalmente su una
sezione della techno piuttosto che su un’ altra, ma proprio per questo è stato importante fra i vari
generi proposti come drum n bass, idm e spectral core (analisi del termine a fine testo),
Partecipa alla conversazione!