Timeshift w/ Fixmer, Sleeparchive, Codex Empire, Blush Response #18.02.2017#

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
21 February 2017
Review 4 U

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Fra gli abusi invernali e i bollenti spiriti estivi è stato “da poco” aggiunto un mese che non ha mai particolarmente catturato l’attenzione.
Febbraio prende nome dalla dea Febris, dea della febbre e della guarigione dalla malaria.

Fù Numa Pompilio (II re di Roma) ad istituirne l’esistenza, insieme a Gennaio, come mesi finali dell’anno.
In onore di quei tempi passati si celebrano tutt’ora delle ricorrenze, principalmente di natura religiosa.
Ciò non toglie che Febbraio sia anche il mese delle viole, delle nuove fioriture e del sole sotto ogni ombraio.
L’avvento della primavera sta prendendo piede anche nello spirito dello Zona roveri, animato per la seconda volta in questo 2017 dalla Timeshift crew.
I residui polverosi delle nostre scarpe sono ancora qui, sul pavimento che poco più di un mese fa calpestammo grazie alla prima uscita techno del 2017 Bolognese, di cui ricordiamo piacevolmente la misticanza sonora e la line up da strizzarsi gli occhi.
Anche questa volta i pugni chiusi sfregano forte sulle palpebre, in cerca di una smentita da parte della vita, di una dimostrazione che tutto ciò che stiamo leggendo e vivendo sia vero e non frutto di un sogno.
Un sogno che vede persone da tutta Italia riunite dalla passione e con lo sguardo sull’ultimo spiraglio di ottimismo, verso quella piccola fetta di giovani interessati finalmente a qualcosa.
Oppure quel tipo di sogno dove ti ferma il buon uomo di fianco a te chiedendoti d’accendere e ti racconta di essersi fatto 250 km per il nome meno conosciuto nel tabellone.

Oggi, conosciuti o sconosciuti, abbiamo (in ordine cronologico): CNC, Codex Empire, Sleeparchive, Terence Fixmer e Blush Response.
Mantenendo un altissimo profilo, la programmazione di Timeshift pare avere (oltre alla capacità di impressionare grazie ai numerosi live act e ad alcune rare apparizioni italiane) un’altra grande qualità, ovvero quella di rinnovarsi volta dopo volta.

Per capirci: il ricercatore di ambientazioni sonore, noise, glitch e ispirazioni aritmiche qui può entrare e fare i conti con una forte ventata d’Europa, ma non quella dei muri distrutti o dello spread, quell’Europa metropolitana grembo materno di movimenti culturali, variazioni e a volte anche contraddizioni ispiratrici.
Al contempo, un ipotetico nostalgico di mezz’età della techno culture Bolognese non può aver nulla da dire contro lo spirito sereno della serata e del pubblico, misto perfettamente alla corposità della proposta artistica.
Potremmo andare ancora avanti descrivendo come tutti possano trovarsi a proprio agio dentro Timeshift, però probabilmente abbiamo tante altre cose da raccontarvi.

Ad esempio che siamo rimasti scioccati dal live di CNC che, quasi come la storia dei treni italiani, decide lui quando passare e a che velocità andare, destabilizzando il traffico circostante.
Fresco di un nuovo EP promosso sulla piattaforma “Bancamp”, ha clamorosamente anticipato l’arrivo dello strepitoso Codex Empire, progetto non di lunga data, ma già solidissimo.
Superato il vortice iniziale le attese riposte in Sleeparchive, Terence Fixmer e Blush Response non tardano ad arrivare, confermando ognuno la propria genuinità e aiutandoci nel percorso di purificazione precedente la mite stagione primaverile, proprio come gli antichi romani di prima dettavano.
In una serata di balli sfrenati e loop infiniti, istituzioni come Terence Fixmer e Sleeparchive occupano la loro posizione in maniera molto garbata, anche se contornati da artisti che con il coltello tra i denti, cercano forsennatamente di solcare il letto della loro carriera partendo appunto da qui, Bologna.
Come se fosse la vetrina delle capitali Europee.
E noi ci facciamo coinvolgere, muovendoci, sudando e dando il nostro contributo a tutto quello che di buono, sua maestà techno possa partorirci.

Siamo sicuri di vedervi nel prossimo appuntamento di Marzo, a confermare o smentire le nostre parole.

Words by Sergio Creep

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