Noi di PolpettaMag in questa prima parte del 2015 ci siamo occupati diverse volte dell’eccezionale musicista, pianista, che risponde al nome di Nils Frahm.
Abbiamo inoltre avuto la fortuna di vedere due sue performance dall’inizio dell’anno, una a dir poco eccezionale qualche giorno fa tenutasi al Melt! Festival di Ferropolis (Germania).
Ma oggi non siam qui per parlare del talento inverosimile di questo personaggio tanto strano quanto geniale ma bensì del suo adorato padre.
Si perchè Klaus Frahm non è semplicemente un omonimo del pianista ma bensì suo padre. Anche lui artista ma di altra natura: non uditiva ma visiva.
Klaus Frahm nasce come architetto e designer; da qualche anno è divenuto anche fotografo. Qualche giorno fa ha pubblicato una parte del suo work in progress dal titolo “The Fourth Wall” dove Klaus dal 2010 fotografa i teatri più famosi d’Europa ma da un punto di vista molto particolare. Si posiziona dietro alla tenda rossa e non scatta, come invece accade di consueto, il palcoscenico ma bensì scatta la platea utilizzando come cornice di essa tutto il backstage che normalemente nessuno spettatore ha la fortuna di scorgere.
È un punto di vista semplice ma allo stesso tempo rivoluzionario. Klaus parla così del suo lavoro: ‘E’ il punto di vista specifico della macchina fotografica, che dissolve l’ordine di ciò che è davanti o dietro, mettendo in discussione la gerarchia fra palcoscenico e pubblico, così come l’immagine ‘.
L’arte è di casa nella famiglia Frahm.
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