Sono stato al concerto di Young Signorino. E mi sono divertito.

Freakout Club - 06.12.2018

richard
Tempo di lettura: 3' min
7 December 2018
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Ieri sera al Freakout di Bologna si è svolta la prima data italiana del tour di Young Signorino e lo ammetto, è stato divertente.

Per chi ha la memoria corta Young Signorino è il fenomeno che fino a qualche mese fa ha monopolizzato l’attenzione di media e social. La fama lo travolge come un treno in corsa dopo il video diventato virale di Mmh ha ha ha, totalizzando più di venti milioni di visualizzazioni e scatenando un dibattito senza precedenti su di lui e sulla trap music in generale. Da li in poi ospitate nei talk show, cover, valanghe di meme e articoli su articoli nei principali magazine di musica. Il tutto sempre condito da una buona dose di provocazione ed esagerazione.

Senza contare poi il turbinio di informazioni sul suo conto: dal coma per abuso di farmaci al ricovero psichiatrico, dal figlio (poi smentito) avuto quando era ancora minorenne fino al ritiro dalle scene per ricominciare da zero. Young Signorino ha collezionato in pochi mesi quello che artisti più affermati di lui hanno fatto in anni di carriera. Ma chi è davvero Young Signorino? È un pagliaccio? Un genio? Un artista incompreso? Oppure un pupazzo animato da mani oscure che ne hanno sfruttato l’impatto mediatico? Ciò che mi mancava per farmi davvero un opinione su di lui era vederlo dal vivo. E la risposta è stata quanto di più semplice potessi aspettarmi.

In un Freakout già gremito ad aprire il live sono due giovani trapper di Cesena – terra natia di Young Signorino – i Sir Rodman che candidamente ammettono di esibirsi per la prima volta fuori dalla loro città. Dopo di loro eccolo balzare sul palco nascosto da occhiali da sole e felpa con cappuccio. Premetto che non sapevo assolutamente cosa aspettarmi e a differenza di ciò che si può pensare di un artista di diciannove anni, l’età media si aggira sui venticinque anni di cui molti come il sottoscritto sono li per pura curiosità.

(continua sotto)

Young Signorino Bologna

Appena inizia lo show ho come la sensazione di partecipare ad un gioco in cui ognuno inizia a recitare la propria parte. Il pubblico che fino ad un secondo prima lo acclamava all’ unanimità si frammenta tra chi lo incita, chi lo insulta e chi lo guarda con un misto di curiosità e adorazione. Signorino salta, si muove anche un po’ goffamente, a tratti sembra quasi imbarazzato per l’accoglienza ma con un sorriso che si fa man mano più grande quando chiede l’urlo dal pubblico e questo risponde. La sua è un’esibizione piuttosto semplice, divertente e quasi parodistica. Tra buffe smorfie canta i suoi stessi pezzi registrati. E come ammetterà anche lui scusandosi alla fine, non aveva nemmeno tutte le basi per rifarli dal vivo. Nebulosa, Polo skrt, Guido e drillo sono tra le produzioni più recenti che alcuni dal pubblico conoscono già da youtube. E forse tra queste la più riuscita è il nuovo singolo, Total Black.

Arriva la fine del live e saluta, ma il pubblico non ne ha abbastanza, lo incita e lui si concede di nuovo. Una, due, quattro volte. Nei ripetuti encore ripropone un bis di Total Black e alcune hit di “inizio carriera” come Mmh ha ha ha, Dolce Droga e La danza dell’ambulanza. Il copione resta sempre lo stesso, chi lo incita, chi lo insulta e chi grida cose a caso. E la parte più divertente dello show sta proprio nell’assistere a questa dualità tra lui e la gente nel locale.

Ad ogni modo, nel vedere questo ragazzo magro, con occhiali da sole e tatuaggi sul viso gasarsi tutte le volte che il pubblico rispondeva, ho realizzato che il personaggio sul quale l’internet ha tanto discusso altri non è che un normalissimo ragazzino di diciannove anni. Ragazzino come lo siamo stati tutti, chi più chi meno con i propri problemi esistenziali e i propri sogni, ma lontano anni luce da quella tipologia di personaggio che vorremmo vedere a tutti i costi per poterlo odiare e denigrare.

Insomma, chi si aspettava di vedere dal vivo il figlio di satana o il Marilyn Manson italiano ne è uscito deluso. Spogliato dello status di ‘artista maledetto’, Young Signorino resta un ragazzo qualsiasi con le sue canzoni e la voglia genuina di fare casino sul palco. Un’immagine di pura normalità che ricorda l’amico musicista irrequieto che si esibisce alla festa di fine scuola piuttosto che quella del trapper tutto droga e trasgressione. Ed è per questo motivo che nel vederlo dal vivo è stato impossibile non provare anche solo un po’ di empatia nei suoi confronti. Young Signorino è ciò che siamo stati tutti, almeno una volta nella vita.

 

Foto: Richard Giori

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