SHXCXCHCXSH – SsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSs /// AVIAN

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
14 June 2016
In primo piano, Review 4 U

SHXCXCHCXSH Press Pic

Provenienti dalla fredda Svezia, il duo misterioso denominato Shxcxchcxsh (nome fittizio derivato da una casuale digitazione su una tastiera) si presenta mascherato e alla ribalta totale da quando nel 2013 pubblicano il loro primo Album “STRGTHS” sull’etichetta di Shifted, l’Avian. La loro figura ha fatto molta strada negli ultimi anni non accettando le pratiche comuni e adattandosi a una personale visione del tutto. Il mondo si è dimostrato pronto ad accoglierli.

Dopo alcune pubblicazioni importanti, e molti riconoscimenti internazionali per il ricercatissimo live set, nel giugno del 2016 rilasciano il loro terzo Album; “SsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSs” (Avian). Intorno ad esso si è creato un immenso hype ancora prima della pubblicazione ufficiale, dopo circa una settimana è già alla terza ristampa.

Ci ritroviamo nel classico esempio in cui, o provi amore indiscusso, o lo trovi estraneo completamente ai gusti personali. Adoro questa voglia di esplorare le galassie remote di un genere ormai fin troppo ripetitivo, sviluppando una promozione del tutto snaturale, ma geniale per i tempi che corrono. Uno studio dettagliato delle menti giovanili. La loro immagine, il loro stesso nome e i vari significati nascosti in esso, sono frutto di un lavoro ben preciso e plasmato per affrontare la modernità. Persino graficamente, la disposizione del nome delle tracce, diventando seppur scomode e sostanzialmente inutili (difatti le numererò), sono volute e ben programmate. Se il tutto venisse fatto per qualcosa di non chiaro e definito, era un male, in questo caso invece, stanno diffondendo su larga scala un fantastico studio del suono (sperando naturalmente che tutti i loro “seguaci” apprezzano sinceramente, e non li seguano per vizio personale, ma quello è un altro discorso).

LP è magnetico e pragmatico. Dobbiamo prenderci una pausa dal mondo e ascoltarlo per intero, senza interruzioni e distrazioni. Isoliamoci completamente per tutta la durata non preoccupandosi del resto e cercando di avere la testa libera e sgombra dai nostri pensieri conflittuali. Ritagliamo questo piccolo lungo momento soltanto per noi.

Indubbiamente, credo sia inutile descrivere traccia per traccia, di per se non porta a niente ne a livello compositivo, ne a livello concettuale. La miglior cosa da fare è una riflessione generale del lavoro complessivo. Iniziamo a liberare la nostra testa. Cerchiamo di immedesimarsi in sensazioni ancora sconosciute per poter ricreare dal niente assoluto un’idea di musica, concepita su una nuova interpretazione dell’essere. Prepariamoci adeguatamente.

L’attesa è lunga, quasi per tutta la durata. Una lunghissima attesa che non porta a niente di concreto, come se la soluzione finale di questa società oramai satura di materiale sia, per l’appunto, il niente. Varie ossessioni mentali si alternano con momenti di scioltezza naturale. Un altalenarsi di getti inaspettati, ricreando nuove strade per altre inquietudini.

Un intro dolce crea uno spazio interno liberando la nostra mente, ripulendola totalmente, purificandola. L’inizio è molto sobrio, a tratti poco sporco ma più denso, scorrevole e alquanto ambientale. Molto studio del suono al suo interno. Alla fine della sesta traccia però, a parer mio, viene spezzata l’interezza delle sonorità della composizione iniziale con un segnale ricorrente, deciso e molto moderno. Possiamo delineare la prima interruzione interessante, dissolvente. Dalla traccia 7 entriamo in un grottesco paesaggio, siamo di nuovo in attesa.

Attesa, attesa, attesa. Arriva quieta e misteriosa la decima traccia. Ascoltiamo bene e cerchiamo di ricordare dove avevamo sentito quella piccola ricorrenza enigmatica, già incontrata nel nostro percorso e ritrovata più snaturata. Mentre stiamo attenti ad essa, piano piano, con cautela agghiacciante, si sviluppa uno strato corroso, gracchiante ma molto caldo. Rumorose vibrazioni circondano i nostri timpani.

Oramai l’ossessione fa parte di noi, rafforzato ancora una volta, come una ricorrenza, alla traccia 13, creando una forte attrazione delirante. Riescono a ricreare un perno sulla stessa tipologia di seduzione ansiogena. A metà della traccia, inizia lo sfogo finale, sfumando nuovamente il nuovo segnale ulteriormente trasformato in una scala crescente. Adesso diamo fine alle nostre sofferenze. Viene creato un forte vuoto dentro di noi scorrendo dolcemente verso il finale.

Adoro l’ultimo saluto, come sorge speranzoso, mandato come un ultimo e doveroso messaggio di pace. Finito, non hai voglia di ascoltare altro ne di riascoltarlo per intero, sei sazio e pieno di riflessioni e domande a cui darai una risposta soltanto continuando a vivere, e non arrendendosi neanche davanti alla messa a nudo della realtà.

Questo è il loro messaggio, questa è la loro missione.

TRACKLIST :

 A1 / 1. Ss

A2 / 2. SsSs

A3 / 3. SsSsSs

A4 / 4. SsSsSsSs

B1 / 5. SsSsSsSsSs

B2 / 6. SsSsSsSsSsSs

B3 / 7. SsSsSsSsSsSsSs

B4 / 8. SsSsSsSsSsSsSsSs

C1 / 9. SsSsSsSsSsSsSsSsSs

C2 / 10. SsSsSsSsSsSsSsSsSsSs

C3 / 11. SsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSs

C4 / 12. SsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSs

D1 / 13. SsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSs

D2 / 14. SsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSs

D3 / 15. SsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSs

Written, Produced and Designed by SHXCXCHCXSH.

Ehi, hai mai sentito parlare di Patreon?
Dal momento che sei qui, perché non contribuire?

Patreon è un sistema di micro-donanzioni ricorrenti con il quale supportare economicamente Polpetta e permetterci di continuare ad offrirti contenuti favolosi.

Diventare membro di Patreon è facilissimo!

Contribuisci ora

Partecipa alla conversazione!