PVP – The Prodigy: Smack My Bitch Up.

md-romero
Tempo di lettura: 2' min
14 June 2017
POLPETTA VIDEO PASSION
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Ogni serata ha un fattore di rischio di essere rovinata dal classico infame su di giri. Ognuno di noi si è trovato almeno una volta a dover stare a stretto contatto in un locale con lo sbronzo incredibilmente incatenato dai suoi istinti più bassi senza freno di compagnia di amici o ragione.

Questo è l’individuo che prova ad allungare le mani sotto la gonna mentre sali le scale, ti molesta di continuo quando sei alla console, prova a spiegarti la sequela di ragioni insensate per cui gli stai sulle palle e sta per suonartele (salvo finire a terra il più delle volte da solo).

È di una persona simile che viviamo le gesta durante il video Smack My Bitch Up! della band The Prodigy. Singolo estrapolato da un altro disco irrinunciabile per chiunque fosse adolescente fra gli anni 90 e gli anni 2000, The Fat Of The Land ha più pezzi memorabili di quanti ne riusciamo a ricordare.

Smack my Bitch Up! rimane uno dei video più controversi della storia, alzando un polverone allucinante di polemiche fin dal titolo della canzone, nello slang londinese è un riferimento a farsi un’altra dose di eroina, che venne interpretato come un incitamento alla violenza fisica sulle donne. Inutile dire che, alla luce del videoclip che stiamo per gustarci, diretto dallo svedese Jonas Åkerlund, le polemiche non si siano fermate.

In pieno stile Enter The Void (meraviglioso film di Gaspar Noé) il video è una ripresa in prima persona di una folle notte a base di alcool, Coca, molestie a giovani donne, risse con uomini, la distruzione di una console, sboccate, vandalismo, uso di eroina fino alla conclusione in cui il protagonista abborda una spogliarellista, la porta a casa sua dove la scopa e nel momento in cui la ragazza lascia l’appartamento vediamo finalmente l’individuo allo specchio e scopriamo che è una ragazza bionda.

Abbiamo tutto per dar noia, in questo videoclip, dal nudo alla violenza gratuita, alle molestie, ai fluidi corporee e all’abuso di alcool e droghe. Smack My Bitch Up venne talmente ostracizzato da avere più di una versione di montaggio in cui vengono di volta in volta smorzati gli aspetti più grafici. Da qualsiasi parte lo si voglia guardare Smack My Bitch Up! è un esempio straordinario di regia ma soprattutto ha una dose sufficiente di realismo da porre di fronte lo spettatore la realtà più nera della nightlife dove spesso l’eccesso, raramente ad opera dei veterani ma più spesso di giovanissimi (di cui molti provenienti da realtà per bene) crea situazioni di degrado e disagio.

Riflessioni a parte e polemiche ancor più da parte, il videoclip valse a  Jonas Åkerlund quattro nomination agli MTV Video Music Awards del 1998 vincendo Best Dance Video e Breakthrough Video. I riconoscimenti non fermarono le proteste che costrinsero MTV a rimuovere il video dalla rotation. Nella lista fra i video più controversi di sempre, il buon Smack My Bitch Up! senza bisogno di spettacoli grand Guignoleschi o scene grottesche ma semplicemente mettendo insieme la cruda realtà si è guadagnato la nomea di Most Controversial video of all times.

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