Paladarq Music Festival w/ Redshape, Ilario Alicante, Tama Sumo, Art Department and many more || 7 Dicembre 2014

janine
Tempo di lettura: 3' min
10 December 2014
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Paladarq Music Festival.
Le carte in regola per essere un vero e proprio festival con la F maiuscola questo evento le aveva tutte.
Location da evento internazionale, palco, luci, mila mila persone e DJs da capogiro.
Ecco come abbiamo vissuto noi polpette questo Paladarq che speriamo diventi un appuntamento fisso ed un fiore all’occhiello per il clubbing del nord Italia e non solo.

Direzione Mantova, Lunedì 7 Dicembre, giorno di festa, son le 5  ed è già buio.
Arriviamo ed entriamo al Palabam, facciamo un giro d’esplorazione. Due sala : nella main troviamo un palco gigantesco con uno schermo altrettanto grande dove da lì a breve si alterneranno DJs clamorosi. Alziamo lo sguardo al soffitto e troviamo un’installazione di ombrelli bianchi appesi sopra la pista. Ci dirigiamo ad esplorare l’altra sala del Paladarq, un pò più piccola ed intima, forse anche un pò più dark e minimal dove ad attenderci per aprire le nostre danze c’è Matteo_WNB e così capiamo che quella sarà quasi sicuramente la sala che ospiterà il lato più scuro di questo festival, il lato più techno. Così infatti fu, dopo le bombe di Matteo_WNB si son susseguiti Tracy, che non ha mollato un colpo, Davide Damoli, giovane veronese che ha sorpreso e scatenato tutta la pista della second room; poi il B2B di Dandi Olsen e Mok Lauren a stemperare per qualche ora l’atmosfera per poi ricominicare a picchiare duro con il giovane Mattia Fontana ed in chiusura Marco Maranza.

Ma arriviamo allo spettacolo che si è svolto in Main Room per questo Festival.
Tama Sumo è il primo nome che ci ha cambiato la serata. L’unica volta che l’avevamo vista in consolle aveva fatto un set davvero “picchiaduro”, techno drittissima e senza pause, questa volta la tedesca ci ha deliziato con un set un pò più leggero dai tratti funkeggianti e vintage senza mai dimenticarsi della cassa che dava sempre un ritmo incalzante.
Dopo di lei è il momento degli Art Department dove troviamo il mitico Kenny dal sorriso sgargiante a dominare la consolle.
Il Paladarq prende sempre più forma, è ormai l’una e abbiamo perso il conto della moltitudine di persone che presenzia al festival, così occhio e croce ci saranno 3500 persone che ballano e scuotono le loro anche, che successone.
Arriva presto l’1.30 e questo vuol dire che è arrivato il momento dell’uomo che stavamo tanto aspettando : il misterioso Redshape.
Il suo live parte piano, ma si sente da subito che sarà un’ora piena di emozioni.
L’immancabile maschera rosso, segno distintivo del tedesco ormai famoso in tutto il clubbing, ed una maglietta nera con scritto semplicemente “LESS”; già lo adoro.
Alterna suoni più tendenti alla dubstep a suoni più acidi, a suoni più martellanti e ripetitivi ed ancora a suoni più melodici.
Si muove compulsivamente contorcendosi in modo avvincente ed ipnotico sui suoi strumentini magici.
La verità è che non sapevo bene cosa aspettarmi da Redshape, non l’avevo mai sentito dal vivo, quasi tutti gli addetti ai lavori ne parlavano benissimo ma dicevano anche sarebbe stato davvero quello che probabilmente avrebbe picchiato più duro di tutti; ed invece anzichè picchiare mi ha letteralmente incantata e rapita; vedendo la reazione del dancefloor che fino all’ultimo disco è rimasto pieno, carico e urlante direi che non son di certo stata l’unica a cedere al fascino della maschera rossa.
L’ora di Redshape è volata via, come spesso accade per le cose belle, fugace ma intensa.
La festa non è ancora finita. mentre Redshape ci saluta con la sua “Dogz” affianco già spunta il prossimo ed ultimo ospite della main room, l’acclamatissimo italiano Ilario Alicante.
Neanche il tempo di attaccare la prima traccia che le luci sulla pista si accendono un pò per mostrare al dj il mare di gente in delirio per lui. Con lo prima cassa il Paladarq va in delirio, Ilario Alicante is on air!
Scelta azzeccatissima mettere Ilario in chiusura, il suo set è stato davvero degno di nota quanto degno di nota è stato tutto questo Paladarq.

Per tutti quelli che hanno deciso di restare a casa ecco un pò di quello che vi siete tristemente persi.


words&pics by Janine Billy

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