Outline Eleva @ Chiostri di San Domenico – 20.07.18

gloria-soverini
Tempo di lettura: 2' min
23 July 2018
Review 4 U
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L’appuntamento Outline di ELEVA di questo venerdì sera è per chi non vuole essere salvato.

Minacciava pioggia, e poi un gran vento e rumore di bassi fra la folla che cresce di ora in in ora. E poi si sta bene e il tempo regge: siamo ai Chiostri di San Domenico, Reggio Emilia centro, siamo all’Outline Eleva.

Outline è un progetto che promuove eventi all’interno di location suggestive per valorizzarle e dar loro nuova luce; le fa anche ballare, le illumina, dà loro vita. Stasera, per l’occasione, la line up è tutta al femminile ma picchia durissimo e non lascia scampo.

Del resto, chi vuole essere salvato?

Apre le danze sul palco principale del Chiostro piccolo Elena Mista, che anche se siamo praticamente ancora in orario da aperitivo mette subito in chiaro la situazione con un dj set estremamente deciso – e chi l’avrebbe detto dal suo sguardo così calmo e dai modi così eleganti, ma mi lascio sorprendere tra una foto e l’altra mentre il primo pubblico, ancora timido, inizia a muoversi tra una birra e uno spritz.

Dentro Eleva, nella Sala delle Colonne, c’è Chiara Ugosetti che farebbe venire giù tutto, ma le colonne reggono le vibrazioni e il caldo emiliano perfettamente, così lei può continuare. Le persone si aggiungono via via; esco alcuni minuti per fotografare il resto, e quando rientro Chiara ha i lunghi capelli spettinati e si agita dietro la consolle mentre sorride.

NAGI dà il cambio ad Elena. Questa ragazza giapponese ha sorrisi e sguardi intensi, a volte chiude gli occhi e assapora la musica che lei stessa ci mette a disposizione. Il suo è un dj set dai ritmi serrati che va a pescare diverse influenze, e intanto inizia a farsi buio e il pubblico è sempre più numeroso e si muove agitando mani e piedi. Lo spettacolo è intenso, inizio a scaldarmi davvero anche io.

 

Il suo è un vero e proprio cambio palco, da un dj set ad un concerto

 

Ma è adesso che io mi sento al mio posto: c’è L I M dentro. Tra le colonne sembra di essere sospesi in un cielo d’acqua, dove tutto è lento e ovattato, intenso, pieno. La sua è un’elettronica elegante, sensuale e nostalgica; qualcuno si muove, molti restano incollati con gli sguardi fissi davanti a sé ad assaporare il momento.
Su Comet mi abbandono anche io e lascio che le macchine fotografiche penzolino dalle tracolle al mio ritmo, che è il suo.

“Mamma mia, è cattivissima!”, dice qualcuno parlando di Joan Thiele. Il suo è un vero e proprio cambio palco, da un dj set ad un concerto: questa ragazza ci porta le sue origini fra le note della chitarra con cui si racconta ed una voce inconfondibile che parla di quello che vuole diventare.
Muovermi fra le persone è quasi impossibile, così inchiodate a guardare questa musicista che dà un’ulteriore sferzata ad una serata incredibile.

Poi arriva Silvie Loto e per quasi due ore ci si libera di tutto.
Chi è lì non è “lì davvero”, e forse si sente libero per la prima volta stasera, respirando le strobo e i bassi pesanti della techno che Silvie mischia alla house, in un continuo che sembra allungare la notte. Sotto questo cielo aperto dei Chiostri che non si ricorda più cos’è il silenzio.

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