Milton Bradley – Tragedy Of Truth

polpetta
Tempo di lettura: 5' min
3 May 2016
Review 4 U

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Patrick Radomski in arte Milton Bradley è un ferreo rappresentante delle realtà Berlinese rimasta tutt’oggi nascosta. Sappiamo poco della sua vita privata, anche perché non ha bisogno di tanti altri pretesti per essere apprezzato. Basta la sua musica.

Alla fine degli anni 80’, a cavallo dei 90’, Milton Bradley entra per la prima volta in contatto con la musica elettronica tramite l’Acid House, proveniente dai sobborghi di Chicago, ampiamente diffusa nei club Europei. Nonostante si appassioni fin da subito al mondo notturno, bisogna aspettare ancora molto tempo per ascoltare le sue produzioni e perderci all’interno della sua originale visione musicale pessimistica.

Nel 2008 si presenta al resto del mondo creando una propria etichetta, la “Do Not Resist The Beat”, nata con l’obiettivo di poter contenere a pieno raggio le sue produzioni, senza quindi dover essere piegato a regole esterne. Viene subito inaugurata con BEAT01; lineamenti dub, delicati ma decisi, mentalità alle stelle. La maturità con cui si presenta globalmente è indiscutibile. Nel 2010 presenta una nuova sotto etichetta (e correlativo progetto) di nome “The End Of All Existence”. Il lavoro è definito come ambient “apocalittico” ed è stato riprodotto nel 2014 al festival sperimentale più acclamato al mondo, l’Atonal di Berlino. Nel 2012 rivisita le sue amate origini acide perfezionando e sperimentando su larga scala l’uso della pluri acclamata Roland TB303 presentandosi sotto il nome di “Alien Rain”. Ispirato quindi da una futuristica invasione aliena.

Oltre ad aver pubblicato per importanti etichette (MDR, Prologue), Milton Bradley arriva a presentare il suo primo Album il 24 aprile del 2016, festeggiando la sua decima uscita ufficiale su “Do Not Resist The Beat” dell’Lp “Tragedy Of Truth”. Possiamo quindi fin da subito porre l’accento su un metodo lavorativo molto preciso, maniacale e ben programmato. Detto questo, passiamo all’analisi.

Milton Bradley è un mistico. Oscuro, elaborato, denso, spaziale, acido, profondamente enigmatico. Un esempio su carta di quanto la sperimentazione non sia adatta a un vasto pubblico. La sua esperienza e conoscenza sui piani tecnici e musicali gli ha permesso di osare presentando uno stile molto ricercato e ampio. Il suo lavoro è incentrato nel rivelare una visione soggettiva della mente umana elaborando un innovativo stato mentale.

L’album è studiatissimo e ben strutturato. I titoli racchiudono il messaggio diretto dall’artista. L’LP ha un inizio, una parte centrale e una fine delineata delicatamente. Agisce sul profondo della nostra sensibilità. Proprio per questi motivi sarà per me difficile spiegare determinate percezioni. Il nostro piccolo incontro musicale ci traspone in uno stato di meditazione acuta. Un rito serale. Cercherò di entrare il più possibile all’interno della sua ottica per spiegare, in parte, le aree cerebrali maggiormente stimolate.

A1 / 1 “Throw Yourself Into A Scenario Of Which You Know No Ending

L’intro riesce a riempire la stanza ricreando una situazione sentimentale e catapultandoci all’interno di uno “scenario” solitario, triste, malinconico. Un ritmo lento ci accarezza circondando la nostra anima. Si annoda intorno ai nostri sensi. Una soave voce femminile ci sospinge innalzandoci, come una musa ispiratrice celestiale.

A 2 / 2 “On The Edge Of Forever

Ci soffermiamo davanti alle porte dell’inconscio. Un piccolo battito ci accompagna. Piano piano i vari strati sonori si fanno più allineati, densi e riccamente solitari. Una ricerca ansiogena della strada che ci condurrà in una fase nostalgica dei nostri pensieri. Ritmo dolce, lieve, rilascia completamente il nostro essere all’interno di un guscio molto accogliente. Siamo ancora all’interno della fase di preparazione. Ci stiamo svegliando dolcemente da un lungo sonno.

A 3 / 3 “Mental Attitude

Cambia completamente le carte in gioco. Cresce l’ansia. E’ la sveglia mattutina che spalanca gli occhi alla vita. Non possiamo più stare tranquilli e accaldati ma dobbiamo muoverci. Correre se necessario, ma non ci possiamo permettere di stare fermi. Non a caso la traccia stessa lo ricorda, dobbiamo riprendere la nostra “Mental Attitude”. Dei segnali si evolvono per tutta la durata della traccia con dei ritorni sottostanti notevoli e incidenti.

B1/4 “Spiral Of Silence

Come già detto, l’album ha una struttura ben definita. Partito molto lentamente, per far abituare l’ascoltatore, e poter trasmettere in maniera più penetrante il messaggio dell’Artista, siamo adesso immersi all’interno del fiume in piena. Non possiamo far altro che lasciarci trasportare. Entrati finalmente in una visione più ritmica e scandita. Il tempo diventa fondamentale e parte integrante del significato complessivo della traccia. Una “spirale di silenzio” circonda il nostro io trasmettendo energia e rassicurazione. Il cammino si fa più semplice ma non più chiaro. L’aiuto vitale del colpo di cassa, ci manda avanti, ma non semplifica il percorso. Il corpo prende la propria linfa vitale ma il difficile sarà mantenere il controllo psichico adeguato. Si rischia di partire e non tornare più.

B2/5 “Consuming Passion

Adesso dobbiamo fare silenzio, c’è poco da dire, molto da ascoltare. Immersi in una spirale temporale, trainante, oserei dire. Il drone dritto adatto per far crescere dietro di se una ragnatela di suoni ci guida con una precisione disarmante verso l’esplorazione neuronale. Come se il kick fosse il ragno stesso che tesse la tela intrinseca di frequenze povere ma, precisamente combinate.

C1/6 “Catching The Scent Of Melancholy

Siamo in piena fase nostalgica, ben smossa da un rullante acceso. Smuoviamo la testa verso il nulla. Ascoltiamo semplicemente quelle piccole vibrazioni delle particelle d’aria e gli andiamo in contro, come per ripicca. Rallentiamo. Un sospiro molto lungo per proseguire il nostro cammino.

C2/7 “Poisoned By Sweet Things

E’ uno spiraglio di luci collocato all’interno del nostro difficile percorso. Spezza il mood creato trasmettendo movenze minimaleggianti dettate da piccole scaglie folgoranti, taglienti. Molto ballabile, adatta per eccitare il dancefloor con stile. Un piccolo sprazzo allegro in un mare di sofferenza. La speranza è sempre l’ultima a morire.

D1/8 “Tragedy Of Truth

Riafferma il nostro pensiero cupo. Pur perdendoci all’interno dei misteri e misfatti dell’essere umano non cediamo all’idea che la vita è sofferenza. Questa è la verità. Non vogliamo ammetterlo ma siamo costretti tutti a viverla, nessuno escluso, giorno dopo giorno. Piccoli segnali acidi di un colore rosso sgargiante, sprazzi altezzosi collocati in una sorta di sviluppo temporale. La serenità è assente. La diversità è diventata la risposte definitiva alle nostre domande.

D2/9 “Law Of Attraction

“Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio”. Bhe, che altro dire, siamo in caduta libera e sicuramente non mi sto per niente preoccupando. Del resto questa è la legge dell’attrazione prediletta, a noi non va bene ma ci siamo comunque sia abituati a seguire le regole imposte. Semplicemente ci mettiamo comodi e gustiamo la piccola fetta di torta a noi concessa. Puro nettare in un oceano di zucchero.

D3/10 “The End Is Not Always Just An End, Sometimes It Is Also A New Beginning

Semplicemente la fine, non esiste maniera più adatta per terminare. Un’anticipazione di un riposo eterno. Dopo aver trascorso un burrascoso tragitto, Milton Bradley ci lascia con un’osservazione positiva;“La fine non è altro che un nuovo inizio”. La stessa voce angelica di donna spalanca le porte del nostro destino. Adesso, finalmente, siamo soli.

http://www.modernmatters.net/music/promotion/beat10_2378/

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