MESMERIZE w/ FJAAK – Quiet Sunday – Rafjius @ Kindergarten #10.02.017#

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
15 February 2017
Review 4 U

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Venerdì 10.2 Kindergarten

MESMERIZE w/ FJAAK – Quiet Sunday – Rafjius

Week end bollente in quel di Bologna, dove ad alternarsi troviamo: antagonisti e movimenti universitari vs forze dell’ordine da una parte, ed eventi capitanati da guest coi controcazzi dall’altra.

In una blindata via stalingrado, lontana dagli istituti universitari teatro delle rivolte, ri-incontriamo la Bologna che lotta e che mette in risalto i propri ideali, senza partiti né violenze, ma sollecitando i ricordi che i vecchi clubbers stavano ormai vedendo sbiadire, ognuno dal proprio libro delle memorie.

Senza sminuire il fervore politico che irrora le strade del centro urbano, entriamo nella nostra competenza, ovvero nel dettaglio di ciò che oggi nasce al Kindergarten e da cui siamo sicuri di poter riportare buone testimonianze.

Innanzitutto Mesmerize è esattamente il termine giusto per definire quella sorta di alienazione che colpisce tutti i soggetti coinvolti in questo tipo di esplorazioni musicali.

L’ipnosi come obiettivo, ma anche come mezzo per raggiungere un qualcosa di più.

L’incanto di riscoprirlo in un locale dalla ormai ventennale storia e di cui ricordiamo soprattutto i dettagli (dai suoi legami ad Arancia Meccanica e la “Milk Room”, alla estrosa cornice di gabbie e reti metalliche soggetti delle più sporche e perverse fantasie) non neghiamo che sia una piacevole sorpresa.

Il nuovo format lanciato dalla crew di Timeshift divide ulteriormente in due lo scenario techno bolognese, scindendo la parte oscura e raw da quella più elettrizzante e imprevedibile.

I grandi nomi della programmazione techno verranno così alternati a soggetti in bilico fra l’affermazione del successo e il completo anonimato.

Ovviamente questo rimane uno step complesso anche per chi si pone l’obbiettivo di proporre qualcosa di nuovo, dal momento che la risposta si trova solo una volta a contatto col pubblico.

Mettendo quindi in gioco la sensibilità quasi da “pelle scoperta” della serata stessa, con l’adrenalina e la genuinità di performer desiderosi di affermare la loro natura, entriamo a goderci lo spettacolo.

Veniamo accolti da Rafjius alle musiche, che interpreta l’arrivo dei FJAAK come cascata implacabile di variazioni e ritmi, assoggettando al loro essere polimorfi e variopinti il suo set che và dalla breakbeat alla sfaccettature introspettive e rudi della techno.

Il locale comincia a riempirsi e con i FJAAK la situazione viene ribaltata come un calzino.

3 caratteri così energici, con quel numero indefinito di apparecchiature, non possono far altro che regalare una performance degna di considerazione e cambi di rotta repentini.

Che sia stata la loro simpatia mista ad un grande controllo della comunicazione e delle macchine analogiche a far innamorare i Modeselektor, ormai non è più un segreto.

Forse per questo rimaniamo ammaliati anche noi, dando al dancefloor tutto quello che i vodka redbull ci stavano togliendo.

Grazie a questa rara presenze italiana, freschi di un nuovo album dall’omonimo nome, il trio berlinese gioca a fare la sua parte in un momento dove la loro dimensione nel panorama elettronico rischia di non essere ancora ben chiara ai più, mentre i più attenti ben sanno quanto la  strada gli si mostri spianata dinnanzi agli occhi.

É quindi il set di Quiet Sunday a quantizzare le battute, come direbbero tecnicamente i producers, offrendo all audience il giusto termine di serata.

Da allora in poi un vortice di beat veloci contrapposti a pause vertiginose, evoca in noi il desiderio di tornare qui, a vedere quali saranno i nuovi elementi che Mesmerize chiamerà in causa per fronteggiare i fantasmi della nightlife bolognese: la noia, la musica priva di gusto (e le forze dell’ordine).

words by Sergio Creep

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