Liberato, Roma, 22 giugno 2019.

Liberato è il miglior prodotto che la musica indipendente italiana sia riuscita a creare. Ed è meglio se ce ne rendiamo conto.

domenico
Tempo di lettura: 2' min
24 June 2019
Review 4 U
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Obiettivamente parlando penso che Liberato sia il miglior prodotto che la musica indipendente italiana sia riuscita a creare.

Soggettivamente parlando penso che Liberato sia il miglior prodotto che la musica indipendente italiana sia riuscita a creare.
Musicalmente parlando penso che Liberato sia il miglior prodotto che la musica indipendente italiana sia riuscita a creare.

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All’ippodromo delle Capannelle di Roma il cavallo di razza si è visto sin dalla partenza.
Un live perfetto curato nei minimi dettagli. Impeccabile nella musica, futurista nelle proiezioni, colori e forme intrecciate in una perfetta sintonia musicale. Il mush up con i Daft Punk una genialata. 9 Maggio neomelodica puro romanticismo. Chi se l’aspettava “Stand by me”? “Ata zumpa guagliú!” è un inno al divertimento dove non manca il tocco della musica popolare napoletana.

Liberato ha vinto!

Ha vinto la sua musica.
Ha vinto l’attesa di un live lunga un anno, e sti cazzi chi ci sta sotto quel cappuccio, sti cazzi se porta gli occhiali o ha la barba. Liberato ha una sua identità musicale che va oltre un volto e “Roma Liberata” è stata l’ennesima dimostrazione.

(Continua sotto)

Ha vinto quell’ectro hip-hop neo melodico napoletano con interferenze inglesi che coinvolge un po’ tutti in un’unica integrazione musicale!
Ha vinto quell’indipendenza musicale che si diffonde via social fatta di hashtag e stories, che fluisce attraverso nuovi canali, che non ti lascia il tempo di aspettare. Devi essere sempre più avanti a chi è più avanti di te!
Ha vinto chi ha creato questo progetto, chi ci lavora costantemente, chi crede, chi decide che 20 euro è un prezzo onesto ed accessibile a tutti.

Sarebbe bello raccontare una notte fatta solo di vincitori, ma a malincuore l’unica che ne esce sconfitta è Roma. Perde una città piena di spazi, storia ed arte che manca di servizi, mancano i trasporti e mancano i taxi, manca il supporto agli eventi, sembra quasi che manchi la voglia di garantire la possibilità di divertirsi. E a poco serve il gonfalone del comune, della provincia o della regione se non si fornisce un reale supporto.
Abbiamo una Ferrari musicale e non possiamo lasciarla correre come una 500!

 

Words: Domenico Magnelli // Ph. Janine Billy, archivio Polpetta Mag, Sonar 2018.

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