La samba elettronica dei Ninos Du Brasil # roBOt paths, 29 Marzo 2014

cecilia
Tempo di lettura: 2' min
2 April 2014
Review 4 U

Una ressa uniforme si accalca all’ingresso, c’è chi spinge e c’è chi invece rimane in fila ordinatamente. Arriviamo presto, prima dell’inizio della performance per gustarci un drink e goderci l’ambiente sempre familiare; quello del TPO di Bologna. Le luci velate, la gente è ancora assopita, il torpore nell’aria regna sovrano, si deve ancora scoprire l’anima della serata. Sappiamo che assisteremo ad una delle nottate sempre più innovative e rivelatrici del roBOt, ma non sappiamo cosa aspettarci. Meglio così, le sorprese sono sempre molto gradite e fonte di gioia inaspettata. Un minuto dopo esserci rilassate e sistemate inizia la metamorfosi. E chi poteva immaginarsi una trasformazione così radicale? Il palco si riempe di colori, vitalità, percussioni, fischietti, maracas, congas, claves, rulli, piatti, richiami per animali…e chi più ne ha più ne metta! Suoni a noi vagamente conosciuti arricchiti da qualcosa di nuovo in un locale aperto fino alla mattina; strumenti musicali sia artigianali che professionali. Ebbene sì, ascoltiamo dell’elettronica coinvolgente, energica, intrigante condita con della samba ed un pizzico di techno.

ninos du brasil

E’ tutto così travolgente che noi del pubblico non sappiamo come comportarci. Ascoltiamo ammaliati? Saltiamo come ad un concerto rock? Troviamo un compagno ed improvvisiamo un ballo latino americano? Ci guardiamo intorno per osservare l’atteggiamento degli altri e allora capiamo. Facciamo istintivamente quello che sentiamo palpitare e scalciare dall’interno, lasciamo uscire quella voglia di festeggiare (c’è sempre una scusa per farlo) e l’adrenalina vince. L’allegria della folla esplode a colpi di batteria, ogni forte battito ci costringe a cambiare movimento, ci lasciamo trasportare da tutto quello che ci passa accanto. Diventiamo tutti parte di una beatitudine unica. Se avete ascoltato la traccia “Tuppelo” potete capire il genere ancora indefinibile dei Ninos Du Brasil, italiani più che navigati nella scena musicale. Sono azzardati, eccessivi e perché no anche un po’ pazzi. Tutti questi materiali sono usati per raggiungere il pubblico in modo viscerale, animale, senza cercare un significato nei testi (spesso inventati). La parola chiave è ritmo e questo a noi basta. Cambiamo genere e ascoltiamo l’affascinante Rob Ellis, in arte Pinch. Il ragazzo inglese di Bristol è noto per il forte legame che ha con il mondo dei bassi. Possono essere sue produzioni, remix, dj set, etichette, ma si  rende riconoscibile ed ogni sua opera diventa di successo e definita talentuosa. E’ una figura distinta dal gruppo dei musicisti di dubstep, la sua è la conosciuta bass music, rende però onore al suo ruolo d’artista perché ci trascina in un universo parallelo. Siamo sballottati da nature sempre più diverse, interessanti, nuove, in una città che ci offre ogni settimana la possibilità di soddisfare le nostre sempre più esigenti voglie. Non abbiamo bisogno di correre lontano, siamo partecipi di iniziative così stimolanti che veniamo a contatto con luoghi diversi ogni volta che ci rechiamo in un posto per ballare. La nostra mente diventa più grande, la nostra cultura musicale si espande, il nostro cuore è capace di amare senza limiti e di credere che c’è sempre qualcosa da conoscere semplicemente accanto a noi.

Federica Z

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