James Ruskin [focus on]

md-romero
Tempo di lettura: 3' min
14 March 2017
In primo piano, Review 4 U, Save The Date

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Attivo da oltre due decadi, James Ruskin infiamma la scena live mondiale con una produzione Techno di altissimo livello che si sviluppa in una costante evoluzione coerente ma mai scontata.

Nato a Croydon, una delle città satellite della metropoli londinese, nel 1972, James Ruskin dimostra affinità verso l’Hip Hop e l’Elektro per poi concentrare i suoi interessi sulla scena Techno di Detroit da cui carpirà le basi per costruire il suo stile inconfondibile che lo portano a salire in console nel 1991.

Nel 1996 fonda l’etichetta Blueprint assieme a Richard Polson. L’etichetta oltre a promuovere gli svariati progetti di Ruskin come O/V/R, Outline e The Fear Ratio, nati dalla collaborazione con Polson e Mark Broom, daranno i natali ad artisti ecclettici come Oliver Oh e Surgeon. Blueprint diventa presto l’etichetta di riferimento per l’hard techno nel regno unito durante la fine degli anni 90. Ma la prolifica attività di produzione non ferma Ruskin che, inizia a sviluppare la sua idea di musica partendo dalla materia concreta del live set. L’obiettivo del produttore di Croydon è chiaro: infiammare la folla sotto la console, trascinarla e travolgerla ipnotizzando le sinapsi e i muscoli attraverso il suono. Il suo primo album, Further Design datato 1998, ricalca perfettamente l’Esprit della scena Techno dell’epoca fatto di beat duri, veloci ed entusiasmanti, volti a quella Sci-Fi cyberpunk che influenzava l’immaginario collettivo in maniera massiccia.

Point 2, il secondo album, pubblicato nel 2000, piomba sulla scena quando ormai Ruskin è divenuto un punto fisso del Dance Floor. Point 2 è un disco duro, profondamente spinto e aggressivo, studiato per essere materiale ideale ed essenziale per la scena rave dove la ritmica martellante e l’intensità sonora dominano incontrastate sulla scena e sulla ragione. Stesso motore creativo alimenta la produzione del successivo Into Submission, album dalle molteplici influenze dove Afrobeat, Industrial e Space collidono e si intrecciano per generare un sisma che scuote la scena live senza pietà alcuna.

The Dash arriva sette anni dopo l’ultimo album di Ruskin, che nel frattempo ha potuto sperimentare con nuovi sound emergenti e creare un lavoro più studiato ma non per questo meno entusiasmante. The Dash non rinuncia all’origine Hard Techno del suo creatore ma spazia verso suoni più puliti e sensibili, verso il dosaggio del suono figlio della scena minimal, verso un urban meno esasperato rispetto al sound Industrial in un composto variegato e maturo che verrà apprezzato sia dai fan di lunga data che da chi, Ruskin lo ha iniziato da poco a scoprire. La evoluzione vista in retrospettiva sembra abissale ma in questi sette anni di stacco da Into Submission, James Ruskin ha scomposto e rimodellato la sua poetica musicale sull’ossatura Hard Techno primigenia inserendo innesti delle nuove influenze emergenti di volta in volta, sperimentandone l’efficacia attraverso innumerevoli EP, remix e naturalmente sulla scena Live, vera e propria casa natale dell’uomo della Blueprint.  Ora a distanza di quasi un decennio stiamo aspettando con ansia ed aspettativa un nuovo LP da quella che è una delle colonne portanti dell’Hard Techno e, con un occhio puntato agli ultimi lavori, possiamo senz’altro dire che nel momento in cui James Ruskin farà cadere su di noi la prossima bomba musicale ne saremo tutti travolti dalla sua energia.

Questo sabato sarà presente al Link di Bologna in compagnia di Shifted, altro inglese Techno addicted.
Vecchia scuola VS nuova scuola.
#seeuonthedancefloor

fb event: https://www.facebook.com/events/858307714371628/

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