Social Music City: Maestri a confronto.

luca-vitale
Tempo di lettura: 3' min
6 August 2015
Il Giovedì di Vith

 

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Finalmente giovedi, un torrido giovedi di agosto lavorativo dopo le scorribande ibizenche della scorsa settimana. Nonostante la Isla non mi abbia suggerito contenuti di particolare rilievo musicalmente parlando, mi ha dato una grande spinta nell’affrontare l’evento di domenica, l’assoluto main event di agosto in Italia, più precisamente a Milano.

Sto parlando di Social Music City, una rassegna di eventi musicali “daytime”in occasione di EXPO proposti in un’area urbana del centro Milanese dietro a Porta Romana, trasformata per l’occasione in una vetrina per i migliori acts del panorama elettronico internazionale. Questo concept è stato addirittura esportato a Barcelona durante il Sonar Festival ottenendo un consenso larghissimo, con una Plaza Mayor gremita di più di 5000 persone.

Dal 1 Maggio si sono susseguiti artisti di caratura mondiale come Dj Koze, Tale of Us, Luciano, Fatboy Slim, Ilario Alicante e tantissimi altri. Per impegni differenti non avevo mai partecipato a un loro evento nonostante le recensioni assolutamente positive di amici e addetti ai lavori, ma sarebbe stato impossibile resistere al richiamo della lineup di Domenica scorsa, composta da quei due furfanti di Ricardo Villalobos (oggi è il suo compleanno, auguri Maestro) (Cile) e Raresh (Romania) , accompagnati dalla nuova leva e astro nascente della musica elettronica, il tedesco Dewalta, poliedricissimo e cazzutissimo ragazzo che tra dj set coinvolgenti e live acts stratosferici assieme a Mike Shannon sta conquistando una posizione di tutto rispetto tra i più grandi al mondo. Le tre esibizioni sono state introdotte da Sbri, resident di Loud Barcelona, una delle organizzazioni dell’evento.

Lo spazio adibito all’evento è grandissimo, una piazza immensa campeggiata da un tensostruttura bollente, sia di clima che di atmosfera, al cui fondo è posizionato il palco degli artisti, ben strutturato e con un soundsystem FINALMENTE degno di un evento del genere (notizia non da poco per Milano dopo le recenti delusioni ad altri parties). I presagi erano buonissimi.

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Dopo le recenti polemiche su Ricardo Villalobos di cui abbiamo ampiamente parlato qui la curiosità era tanta, così tanta che gli ormai riconoscibili “pellegrini” di tutto il mondo dello “sciamanesimo Ricardiano” era presente al seguito, così come succede nei grandi show del Maestro in giro per il mondo dove i sopracitati fedelissimi accorrono in massa. Pochi sono i dj che hanno una simile venerazione, quasi malata, di un così ampio gruppo di persone.

Amori e mielosità a parte, Ricardo si presenta in consolle con un paio di Carrera oldschool a dir poco orripilanti, ma con al suo fianco il suo pupillo di sempre Raresh: 4 ore di back-to-back, un disco a testa, come le magiche notti Cocoon di Ibiza di qualche anno fa o come le recenti uscite in qualche party Sunrise a Bucarest.

L’empatia tra i due è percepibile a vista, continui giochi di sguardi di intesa mentre incendiano le puntine del giradischi con tracce super divertenti, ballabilissime e decisamente rudi: perfette per il pubblico presente, non di troppe pretese e con tantissima voglia di fare festa.

La domenica precedente al Social Music City con Marco Carola aveva suscitato non poche diatribe a causa della mole di smartphone al cielo per riprendere i momenti “salienti” del dj set, pratica non troppo affine al mondo della notte più radicato che predica il “carpe diem del divertimento” godendosi il momento, senza destare troppa attenzione a delle riprese simil-cinematografiche che trasformano una pista da ballo in un bagliore di flash inaffrontabile.

Apertura e chiusura a parte, purtroppo gettonate e riprese quanto una show-model durante una passeggiata in passerella, durante il resto del dj set il pubblico era totalmente ipnotizzato: ogni suono esplodeva in un mare di applausi, ogni mix era accompagnato da boati più verosimilmente vicini a una scossa sismica che a un urlo umano. Guardate qui.

I due si battono a colpi di techno molto percussiva, passando da classici del passato a recenti pendolini vorticosi che ballerebbe qualsiasi essere vivente, ostentando una meravigliosa sinergia anche musicale.

Raresh è decisamente il più vispo, la minore esperienza e la maggiore sfrontatezza rispetto al Maestro lo portano a una grande istintività, tangibile sulla sua musica, di stomaco, arrogante, all’avanguardia. Fare grossa attenzione a questo ragazzetto rumeno pilastro di [a:rpia:r], definitivamente il nuovo Villalobos.

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La chiusura di Dewalta è una delusione, a differenza di tantissimi set a cui ho assistito in cui ha sfiorato l’eccellenza, ma la salita di potenza dopo un set già abbastanza distruttivo dei due precedenti mi ha letteralmente tagliato le gambe. 129 BPM e botte da orbi che hanno inchiodato senza possibilità di divincolarsi le mie povere gambe ormai subissate di acido lattico.

Nonostante l’afflusso altissimo e la giornata bollente, SMC si è concluso nell’onore e nella felicità generale: uno dei pochi eventi davvero riusciti in terra italiana. Un bell’esempio di aggregazione intrecciato allo sfruttamento di aree definite inutili dalle amministrazioni comunali sfociate in un pomeriggio fantastico all’insegna della musica. E in tempi del genere, certi eventi sono la vittoria più grande per noi malati di musica. Grazie Milano. E grazie agli artisti straordinari che ci avete proposto. Viva l’Italia che balla.

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