Diversità, ecletticità, semplicità. Perlon.

La mia etichetta discografica preferita, in assoluto. Una sorta di banca della musica dove gli interessi si traducono in qualità immensa in ogni sua uscita. Pioniera, intraprendente, trascinatrice, metodica e soprattutto innovativa sono gli attributi che hanno reso Perlon una delle labels più importanti e influenti del panorama della musica elettronica.

Fondata nel 1997 da 2 ragazzotti diventati oramai artisti quotatissimi, Markus Nikolai e Thomas Franzmann aka ZIP nei sobborghi della cupa Francoforte, che negli anni 90 era una vera e propria culla di artisti come attualmente lo è Berlino; Perlon mostra già sin dalle prime releases i suoi connotati che diventeranno poi veri e propri capisaldi: pochi suoni, ricercati, semplici ma efficaci e posati, collocati in un modo così fuori dai canoni regolari imposti dell’epoca che anche l’orecchio meno educato viene attirato inevitabilmente verso un ascolto più accurato per carpirne a pieno la grandezza.

Non è un caso che il pubblico devoto (si, è una sorta di religione) al “Perlon pensiero” sia particolarmente esigente e appassionato; la originalità delle tracce è davvero notevole e la politica di rilascio delle tracce in “vinyl only” mantiene Perlon particolarmente lontano dal mondo degli stores digitali e quindi da una facile reperibilità da parte di tutti. Il PERLON 02 del 1997 del boss Zip aka Dimbiman è il primo vero masterpiece della storia dell’etichetta, tutt’ora strasuonato da bizzeffe di artisti e, più in piccolo, anche dal sottoscritto.

Negli anni a seguire Perlon trasferisce la propria sede a Berlino e incuriosisce gli artisti più eclettici, li avvicina e modella il loro suono al punto di arruolare nel proprio roster nomi come Luciano, Audio Werner, Matt John, Dandy Jack, Ricardo Villalobos, Baby Ford, Ark, Portable, Margaret Dygas e, davvero, tantissimi altri. Le fitte collaborazioni tra questi artisti utilizzando nomi differenti per “mascherare” la vera identità al fine di proporre sonorità differenti rispetto ai loro standard è a dir poco stupefacente: Soul Capsule, Minimal Man, Morane, Pantytec, Copacabannark…. Provate a “Googlare” questi nomi e l’identità svelata di questi “alter-ego” vi sorprenderà senza alcun dubbio.

Un’altra peculiarità di Perlon sono le serie, vere e proprie raccolte di tracce suddivise in più uscite come la famosissima Superlongevity e la recente collana firmata Villalobos di Dependant and Happy: questo permette agli artisti di proporre ogni sfaccettatura del proprio suono, conferendo una cadenza di 3-4 uscite alla propria raccolta al fine di marchiare ognuna di queste di uno stampo differente, facendo pur sempre parte dello stesso nome della serie. Interessante e intrigante, tanto quanto una di queste tracce del Superlongevity 3 firmato Melchior Productions ltd. Aka Thomas Melchior.

Dici Perlon e dici qualità. Anche nei dj set. Get Perlonized è la rassegna di eventi organizzati da Perlon, ormai must della nightlife berlinese con residenza fissa al Panorama Bar una volta ogni 3 mesi e a Francoforte, al Live at Robert Johnson, vera e propria pietra miliare della nightlife mondiale, senza dimenticare i vari showcases in giro per il mondo, in ultimo a Barcellona durante la Off Week tra 3 settimane. Oltre a Zip, presenza fissa del proprio party, si alternano vecchie glorie a giovani leve della label come Binh o il giapponese Fumiya Tanaka, offrendo al pubblico una completa panoramica del mondo Perlon di ieri e di oggi e mostrando al mondo musicale intero che non sempre la via del progresso smodato e cercato con insistenza è quella corretta per essere innovatori veri.

WORDS BY LUCA VITALE