DJ Harvey sta tornando alle sue origini: i clubs!

luca-vitale
Tempo di lettura: 2' min
13 April 2017
Il Giovedì di Vith

dj-harvey

“Udite udite” cari lettori: il padre assoluto della musica sta tornando ad infiammare i clubs di tutta Europa! Dopo una lunga assenza dalle piste più importanti del mondo DJ Harvey sta tornando alle sue origini: i clubs!

Ebbene si, dopo aver avuto problemi col visto che lo hanno confinato per qualche mese negli USA e dopo diversi anni dedicati ai soli festivals e alla residenza al Pikes Hotel (Ibiza Rocks) di Ibiza e al XOYO di Londra, il “Keith Richards della disco music” ha deciso di regalare ai suoi fans diversi shows nei suoi clubs preferiti: Ministry Of Sound, Berghain, Concrete, Goa, Output, De Marktkantine e Lux Fragil. Non proprio localini. E molti altri appuntamenti saranno comunicati nel corso del 2017.

In ogni data sarà accompagnato da un “opener” i quali non sono ancora stati annunciati.

Il ritorno a spazi più contenuti fa parte di una tendenza generalizzata nell’ultimo periodo tra gli artisti, i quali sostengono che l’energia e le vibrazioni di una piccola room siano inequiparabili rispetto alle grandi ondate dei festival dove la magia dell’intimità si perde inesorabilmente.

Durante l’annuncio Harvey ha rilasciato alcune dichiarazioni nelle quali dice di aver imparato notevolmente dall’esperienza dei festival, ma che il suo potenziale emotivo non viene totalmente coinvolto e che il suo potenziale sarà perfettamente espresso in queste sue residenze, poiché è lì che il suo cuore è rimasto in realtà.

I clubs che ha scelto sono tutti con importanti soundsystems i quali gli permetteranno di poter valorizzare quanto più possibile le sfaccettature della sua disco non sempre comprensibile a pieno su soundsystem mancanti di qualche dettaglio. Provate a pensare una traccia sul genere su un impianto completo piuttosto che su uno mancante per esempio di subwoofers: la percezione e la profondità di essa cambia profondamente, più di ogni altra tipologia di genere musicale, e di conseguenza l’emozione relativa alla traccia cambia.

Harvey ha inoltre annunciato che tutte le date saranno “extended”, perciò aspettiamoci delle vere e proprie maratone di cui lui è da sempre un grande esperto; a tal proposito, Harvey dice che deve esserci un “piacimento reciproco” tra dj e pista, il che crea un filo invisibile emozionale che fornisce l’energia giusta per proseguire nel dj set senza alcun tipo di risentimento. Questo discorso è ambivalente, sia per il dj, che per i presenti.

Sicuramente Harvey non ha bisogno di ulteriori celebrazioni o attestati di popolarità di cui già gode ampiamente, ma con questa dichiarazione traccia la linea proprio a chi fa della popolarità il suo ideale. Tanti, troppi artisti in nome del Dio Denaro dimenticano questa inossidabile verità: le emozioni sono l’ingrediente per la riuscita perfetta della performance. Harvey da insegnamento di come il giusto trend sia totalmente diverso, a costo di rimpicciolire il proprio raggio di azione (in termini di presenze) ma calibrarlo meglio, verso chi lo comprende, e chi gli da l’energia per professare il suo messaggio ancora più fermamente, con sempre più passione.

Grande lezione, da chi suona da 40 anni.

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