CAPRICES Festival: delirio ad alta quota.

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
14 April 2016
Il Giovedì di Vith

Il Giovedì di Vith in speciale collaborazione con Manuel Malmusi.

Musica e funivie. Balletti e neve. Baite e divertimento. Accostamenti non troppo usuali ma incredibilmente validi: in una parola ? Caprices Festival.
Il festival si svolge dal 2004 a Crans Montana, tra le Alpi Svizzere e si suddivide in due parti: Modernity, il day time, a 2300m d’altezza in una struttura sulla neve assolutamente impervia, e il MOON, durante la notte, poco fuori Crans Montana, struttura molto ampia, più da festival canonico ma altrettanto ottima.Si svolge ogni anno dal giovedì alla domenica, a cavallo della seconda settimana di Aprile.Il menù di questa edizione era molto appetitoso, per impegni lavorativi abbiamo potuto frequentare solo il sabato ma la lineup era godibile e adatta per ogni orecchio :
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Il nostro sabato al Modernity prevedeva la legione del minimalismo, il duo PRASLESH formato da Praslea eRaresh e il re, lo sciamano e il mio amato Ricardo Villalobos.
Dopo una splendida salita in funivia alla volta della Cabane Des Violettes , sede del Modernity, più simile a un’ascesa mistica verso il paradiso, ci troviamo catapultati in un mondo parallelo, dominato da neve e nebbia, più uno scenario da film che da party.
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Seguiamo il sound e arriviamo in pista: i due rumeni sono già infuocati. Sorrisi, interazioni con la pista, il tutto condito da dischi straordinari. Praslesh è una combinazione formidabile di ricerca e splendida umanità ed umiltà, cosa rara al giorno d’oggi nel mondo dei dj. Bassi profondissimi e ritmo allettante: i ragazzi sanno quello che fanno e danno prova ancora una volta della loro perfetta simbiosi mentre si alternano con il loro back to back . Ricardo sornione nelle retrovie sorride beffardamente a testimonianza della approvazione verso i suoi due prodigi.
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Due baci, due gags, centinaia di ammiccamenti alla pista… Ricardo è già in consolle. Mossette a sfida della gravità impreziosiscono il suo set non troppo efficace, spesso ridondante e mai davvero incisivo come il Maestro ci ha abituato. Sicuramente il soundsystem maledettamente pessimo ha influito molto sulla sua prestazione, ma da uno come lui ci si aspetta sempre il “coniglio dal cilindro” anche in queste occasioni, magia che non ci è mai realmente arrivata.
Peccato, ma i balletti regalati e lo show di cui è capace quest’uomo ci ha regalato un pomeriggio da sogno e che difficilmente potremo dimenticarci. Degno di nota, il tratto 80’s che Ricardo sta interpretando ultimamente: tante, tantissime tracce riprese dagli anni 80 e magistralmente orchestrate in un viaggio musicale senza tempo.
Eleanor Academia – Adventure:

 

Poco prima che Ricardo finisse il suo set ci accingiamo a prendere la funivia per il ritorno , evitando ore ed ore di fila. Dopo un breve sistemazione in Hotel , che a nostra fortuna era a poche centinaia di metri dall’evento ci incamminiamo verso il MOON. 
Nota non troppo importante ma da considerare : l’ingresso. Gli svizzeri han pensato bene di dividere ogni cassa rispettivamente con : tickets, accrediti , vip zone , e il cashless . Un sistema che ti permette di ricaricare il tuo bracciale , dotato di un chip così da poter acquistare food & drink direttamente all’interno dell’evento.
Al nostro arrivo troviamo il nostro orgoglio Ilario Alicante, totalmente in connessione con il pubblico presente e lucido nel scegliere sempre le tracce giuste. Lo scudiero di Sven Vath lascia sempre il segno e le sue performances vanno raramente fuori giri. La sua esperienza si intravede ancor di più attraverso gli “opening sets” ad altri artisti e il suo climax musicale è stato apprezzatissimo. Facile mettere dei bassi e far ballare la gente, molto più difficile preparare il campo ad hoc per chi ci sarà dopo.
Maceo Plex invece inizia con poca coerenza , rispetto al Dj set di Ilario , a nostro avviso non del suo meglio , ma poco prima che potessimo concludere la nostra ” sentenza ” ci fa rimangiare ogni parola , stravolgendo completamente la serata ingranando la 5° senza esclusione di colpi. Un vero e proprio ” killer “.

 

E’ l’ora di Zio Sven Vath , per alcuni era l’ennesima volta che sentivano il padre di Cocoon esibirsi ma per me (Manuel) era davvero la prima volta. La stanchezza fisica iniziava a farsi sentire , dopo un lungo viaggio e una serata che ci portavamo sulle spalle da Venerdì , ma la carica era alle stelle e la pista era infuocata.
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Una nota che lo contraddistingue? Sven Vath ha optato per una consolle molto semplice , due giradischi e un mixer. No Laptop/Mac/Cdj o altro. Ovviamente all’appello non mancano le tre belle borse stracolme di vinili che minuziosamente prepara .
Tra balletti pazzi, mani al cielo, applausi, baci & abbracci e qualche mossa qua e la , lo zio Sven non sbaglia un disco,  ed il dancefloor è alle stelle. Non manca nemmeno la classica “sventolata ” al cielo di ogni vinile , durante ogni cambio , e noi continuiamo a ballare, senza sosta.

 WORDS BY LUCA VITALE & MANUEL MALMUSI

 

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