Colle Der Fomento e Assalti Frontali incendiano Sherwood

Park Nord Stadio Euganeo, Padova - 14.06.2019

richard
Tempo di lettura: 2' min
19 June 2019
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Continua l’Adversus Tour dei Colle Der Fomento, tornati in Veneto dopo il live al CS Rivolta di Marghera

 

Con loro sul palco dello Sherwood Festival di Padova anche gli storici Assalti Frontali

Ma ci sarà anche Kaos stasera?” chiede all’amico un tizio col new era dei Red Sox ben piazzato in testa. “Si c’è di sicuro, l’ho visto da instagram” risponde l’altro forte di una certezza quasi matematica. Siamo all’ingresso dello Sherwood Festival e stiamo per andare a vedere la seconda data in Veneto dell’Adversus Tour dei Colle Der Fomento.

Non c’è molta coda per entrare allo Sherwood poiché molti sono già dentro l’area del festival da un pezzo. Del resto oltre che un festival musicale con più di vent’anni di storia alle spalle, Sherwood è anche un grande villaggio in cui poter venire a mangiare, bere, comprare dai mille stand, ascoltare musica e in sostanza stare presi bene. E il presobenismo non mancava di certo già dalla battle di freestyle organizzata prima dell’inizio dei concerti. Già, perché a questo giro non ci stanno solo i Colle sul palco, ma anche un’altra grandissima band che ha fatto la storia del rap italiano: gli Assalti Frontali.

Ora come ieri la loro attitudine è rimasta invariata, la grinta pure. Miltant A e Pol G brandiscono il microfono come un’arma carica pronta a sparare a bruciapelo, e il pubblico risponde. Eccome se rispnde. Del resto il loro ultimo album in studio (l’ottavo per la precisione, Mille Gruppi Avanzano) risale al 2016. Dal ‘92 sempre presenti, definirli stoici sarebbe quantomeno riduttivo.

(continua sotto)

Colle Der Fomento Sherwood Padova

Il tempo vola alla velocità del cambio palco, o di una birra tracannata d’un sol fiato, le luci si abbassano e dj Baro inizia con un mash-up pescando dalle più solide radici del hip-hop italico. Le rispettive voci di Danno e Masito si fanno strada dal retro dello stage, nessuna presentazione, del resto ne avrebbero bisogno? Ad accoglierli un boato, un gigantesco abbraccio di quelli a cui ci siamo abituati ai loro concerti.

Cantano senza sosta, e quando non cantano parlano col pubblico che li ascolta con attenzione, come si fa con un fratello maggiore che ti spiega come funziona la vita. Ma i Colle non peccano mai di paternalismo. Anzi, ti guardano dritto negli occhi ed è come se su quel palco ci fossi anche tu. Non sappiamo dirvi con esattezza quanto sia durato il concerto, potrebbe essere andato avanti tre ore come quindici minuti, da Odio Pieno ad Adversus, venticinque anni di musica sullo stesso palco, dagli stessi microfoni.

E poi aveva ragione quel tizio all’ingresso, sulle note di Sergio Leone è entrato in scena Kaos. Altro boato. Altro abbraccio del pubblico. Kaos arriva per restare, è un fiume in piena che insieme ai Colle Der Fomento formano quell’onda perfetta soprannominata Good Old Boys. All’appello non manca neppure uno dei beatboxer più talentuosi della penisola che li segue in tour: Aliendee. Ora ci sono davvero tutti. Il rap ringrazia. Il pubblico di Sherwood pure. E anche se il concerto è finito, noi restiamo qui in attesa di ritrovarci, dieci cento mille volte, persi come sempre nella musica e nel fumo.

 

Testo // Photo: Richard Giori

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