CHEAP – Street Poster Art Festival [update 2.2]

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
13 May 2014
Art

É appena terminato Cheap, il festival dedicato alla Street Poster Art, ma per fortuna ne sono rimaste le sue tracce. Dall’1 al 10 maggio Bologna ha ospitato 5 grandi artisti, i quali hanno dato una nuova indentità a 5 muri anonimi, sparsi per la prima periferia bolognese.

I supereroi che si sono dedicati a salvare la città dal grigiore metropolitano sono: Lucamaleonte, maestro dello stencil; Hyuro, regina del minimalismo cromatico; Martina Merlini, paladina dell’astrattismo geometrico; Orticanoodles, pionieri dello stencil su stencil; Les Enfants Terribles, cavaliere della provocazione attraverso la citazione.

Questi guest hanno espresso il loro personalissimo stile, con metodi e tecniche differenti, ma tutti con lo stesso comun denominatore: la carta. Tutti i lavori infatti sono stati creati con questo materiale, elemento centrale di quella che è, appunto, la Street Poster Art.

Lucamaleonte è intervenuto su un muro in via Ottavio Mascherino, creando due faccioni, o meglio, due lati della stessa inquietante maschera, i quali stridono con la romantica carta da parati a fiorellini con i quali sono stati plasmati.

La celeberrima artista argentina Hyuro, si è dedicata ai 43 pannelli collocati sui muri che circondano l’autostazione, concentrandosi com’è per lei di consuetudine su un soggetto femminile, rappresentato in una grassa quanto sinistra risata.

La bolognese Martina Merlini ha decorato il muro in fondo a via Zago, uno dei pochissimi spazi ancora vergini di questa coloratissima strada. Il suo lavoro fortemente materico è stato improntato prima sulla sovrapposizione dei materiali e poi sugli strappi e sull’eliminazione di parti di poster, che lei ha considerato superflui.

Il duo Orticanoodles ha omaggiato il poeta Roberto Roversi con un grande ritratto di 13 metri, ottenuto attraverso l’intreccio tra le matrici di stencil dedicate al volto del soggetto e quelle che invece ospitano le parole dei suoi versi. Un vero capolavoro.

L.E.T. È l’acronimo di Les Enfants Terribles: il nome può trarre in inganno, ma l’artista opera da solo. Considerato uno tra i più longevi street artist tedeschi, dedica i suoi lavori alla citazione ironica e spesso provocatoria di altri artisti. In questo caso la vittima di L.E.T. è nientepopodimenoche Pablo Picasso.

Quest’anno il tema al quale gira intorno tutto il festival è il green. Già da diversi mesi infatti avrete sicuramente notato, affissi alle bacheche delle vie principali del centro, poster inneggianti all’uso della bicicletta e celebrativi di uno stile di vita più “verde”. La teoria si è unita alla pratica durante le numerose iniziative avvenute nel corso di questi 10 giorni. Infatti Cheap non è sono Street Art, è anche musica, dj set, interventi green di “rimboschimento” cittadino; incontri, aperitivi, party e perfino un ciclotour interattivo, che ha accompagnato numerosi ciclisti, presso i siti dove è avvenuta la magia (dell’arte).

Il Festival si è concluso, se ve lo siete perso poco male, perchè potete ancora ammirare i lavori prima che le intemperie, o qualche demente, rovinino le opere donate da queste 5 guest stars alla città di Bologna.

Qui sotto intanto potete stuzzicare con le foto scattate durante il ciclotour (sono state inserite anche opere che non sono state create appositamente per Cheap, ma che meritano comunque di essere gustate).

Cristina

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