Bologna Bomber’S interview // Arty Crafty event

polpetta
Tempo di lettura: 5' min
22 January 2015
Art, Interviste

Sabato 24 gennaio ci sarà uno dei grandi eventi Art City White Night, organizzati in concomitanza con Arte Fiera. Dalle 19.00 alle 22.00 Mr. T e Dr. Gozzy dei Bologna Bomber’S daranno sfogo alla loro nota creatività negli spazi del Vanilia, di via del Pratello 100. Vederli in azione è un’occasione che non ci possiamo perdere, figuriamoci poi se si tratta di un evento legale, più unico che raro!
Naturalmente li abbiamo incontrati per farci svelare qualche anticipazione e per chiacchierare della loro discussa carriera da Writer e artisti completi.


Voi avete cominciato col Writing nel 1998: dal vostro personale punto di vista, com’è cambiata la scena del Bombing bolognese negli ultimi 17 anni?

Dr. Gozzy: In realtà abbiamo cominciato un po’ prima… lui (Mr. T) dipingeva già dal ’92-’93, ed essendo il mio fratello maggiore mi ha portato sulla cattiva strada quando facevo la prima media, quindi a 11 anni ho cominciato. Nel ’98 è stata fondata la nostra crew, i Bologna Bomber’S. La scena direi che è cambiata in meglio! Perché adesso, grazie ad internet, tutti hanno a disposizione i pezzi più belli, le riviste più belle.. quindi da lì riescono a prendere le cose migliori e poi le rielaborano a modo loro. Che poi è quello che si faceva una volta, anche se era più faticoso perché il materiale a disposizione era molto meno.

Mr. T: Si, questo è il lato bello della medaglia, il rovescio è che si è sicuramente persa la poesia! Perché una volta magari ogni città aveva un proprio stile, c’era un percorso comune di appartenenza; mentre ora si è tutto un po’ standardizzato.. era una comunità! Anche se a noi non ci piaceva l’Hip Hop e il Rap, però comunque frequentavi posti come il Livello, il Link, il TPO.. e lì c’era una vera e propria comunità ed era speciale! Sicuramente da un punto di vista è migliorato, mentre dall’altro si è molto appiattito.


Come siete approdati nel mondo del Writing?

T: Noi della vecchia guardia veniamo tutti dall’istituto d’arte, quindi bene o male abbiamo cominciato prima a dipingere e poi a parlare. Nei Graffiti abbiamo avuto un nome perché non eravamo solo Graffiti, avevamo anche qualcosa in più da dare. Eravamo i delinquenti, però bravi! Siamo riusciti ad essere bravi ma nell’illegalità.

G: Abbiamo rotto un po’ le regole classiche del Graffiti: una volta se facevi un Graffito dovevi avere un determinato stile, dovevi ascoltare Hip Hop… noi eravamo un po’ fuori dalle regole, quindi già la gente non ci conosceva bene, poi si faceva un’idea completamente strana, si creavano mille leggende e noi ci giocavamo e allo stesso tempo ci piaceva, perché si parlava di noi e l’importante era quello!

T: Però è importante dire che non c’è mai stato un obiettivo: non abbiamo mai detto “ci comportiamo così, facciamo questo, facciamo quell’altro..” per arrivare là. È sempre stato tutto molto spontaneo e tutt’ora è molto spontaneo!


Nel corso della vostra lunga ed onorata carriera se ne sono sentite di tutti i colori sul vostro conto…vi siete calmati adesso o il vostro spirito teppista da cane sciolto non morirà mai?

T: Dipende dai momenti…

G: Stiamo invecchiando! (ride)

T: Ogni tanto esce fuori lo spirito di un tempo, soprattutto magari quando bevi un po’..

G: tra lavoro, figli e fidanzate, non puoi più permetterti denunce o avvocati da pagare.. ci siamo passati e ci sono tanti soldi da sborsare, quindi devi cercare di farti un po’ più furbo e rischiare di meno. Però quando ci caliamo nella faccenda e nelle serate giuste, siamo come ai vecchi tempi!

T: Diciamo che siamo un po’ più consapevoli e meno improvvisati.


La scorsa estate avete aperto la vostra personale alla Galleria Spazia, uno degli spazi d’arte contemporanea più storici di Bologna. Com’è nata questa collaborazione?

T: In realtà è nata un po’ casualmente. Ho conosciuto Enrica che ci ha detto: “perché non facciamo una mostra?” Lei è stata l’artefice, si è fidata ciecamente e ci ha dato carta bianca. Inizialmente volevamo dipingere solo fuori, poi però insieme anche con Marco Bottai, abbiamo detto: “perché già che non ci siamo prendiamo tutto lo spazio dentro?!” Nessuno di noi l’aveva mai presa in considerazione una cosa del genere, però ci siamo messi in discussione…


E com’è stato passare dall’illegalità al massimo dell’istituzionalizzazione artistica?

T: Come ci hai chiesto prima, noi non abbiamo più vent’anni, quindi abbiamo voluto celebrare la fine di un’era. Ma non abbiamo chiuso ermeticamente, ogni tanto continuiamo a scribacchiare in giro, poi a periodi andiamo in giro a fare gli asini, mentre in altri torni a casa stanco e non hai quella smania…

G: Di solito gli artisti hanno l’hobby di fare i Graffiti, mentre per noi il lavoro era i Graffiti e come hobby avevamo l’arte. Abbiamo fatto un po’ il contrario. Da un momento all’altro ci siamo trovati in una situazione in cui eravamo diventati un po’ un’icona del Writing a Bologna…

T: Allora abbiamo sfruttato un po’ questa cosa: è un po’ una paraculata ma senza l’intenzione di voler essere paraculi! È stato tutto molto spontaneo e vero… è stato un po’ chiudere con una mega torta di compleanno la nostra carriera!

G: Negli anni ci siamo un po’ disgregati.. chi abita a Milano, chi lavora, chi si è sposato, chi ha figli.. questa occasione ci ha aiutati a ricongiungerci tutti insieme. Ci sono stati dei momenti speciali durante i quali abbiamo riassaporato i tempi d’oro!

T: Noi non abbiamo mai fatto una cosa del genere, ma è stato davvero molto bello e ha funzionato!


Com’è stato presentare per la prima volta dei vostri pezzi di design e di grafica?

T: È stato un po’ come quando facevamo occupazione a scuola. Alla fine delle due settimane di occupazione aprivamo le porte a tutti e facevamo una mostra con le sculture, fotografie e opere che avevamo creato. Questa cosa che abbiamo fatto a giugno è stata un po’ la stessa cosa…


Tra pochissimi giorni, durante il weekend dell’arte bolognese, i dorati fari del fuori salone saranno puntati su di voi. Dateci qualche anticipazione!

T: Ti potrei raccontare una bella storia, tipo “siamo stati ispirati da un viaggio in Alaska, abbiamo visto questa figura…il nostro obiettivo è quello di trasmettere concettualmente…..” NO! Non per minimizzare, ma faremo qualcosa di spontaneo e di tipico nel nostro stile. Siamo entrambi innamorati delle vecchie tecniche, quindi qui sul muro faremo una cosa un po’ classica con gli acrilici, però utilizzando anche strumenti legati ai Graffiti. Quello che ci piacerebbe fare è fare arte in una chiave moderna, però cercando di usare le tecniche di una volta o comunque di non perdere lo spirito, la purezza e la magia dell’Art&Craft.
La seconda anticipazione è che in primavera torneremo qui al Vanilia per una serata con tutti i BB’S, mentre questo sabato ci saremo io e lui (Dr. Gozzy) come costola della crew.


Grazie ragazzi! A sabato allora!

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